domenica 27 febbraio 2011

La stretta di mano con un buon amico: la 'Zona Personale'

Dopo aver esaminato la 'Zona Intima, area che circonda il nostro corpo come una seconda pelle e si estende per poche decine di centimetri, analizziamo ora la 'Zona Personale' la quale inizia dove finisce la precedente. Se vogliamo definire la cerchia di persone che sono ammesse in questa area, possiamo dire che nella Zona Personale ammettiamo volutamente tutte quelle persone con cui non siamo così in intima relazione da permettere loro di entrare nella Zona Intima, ma che non ci sono proprio estranee da dover arrestarsi nella nostra zona immediatamente successiva. Qui troveremo allora tutti i buoni amici, i familiari, i colleghi di lavoro con cui leghiamo particolarmente e siamo uniti da un rapporto d'affetto; inoltre possiamo includere tutti coloro con cui stiamo bene, con cui comunichiamo volentieri in quanto ci sono argomenti in comune ed affinità fra di noi. In ogni caso questa zona e la precedente sono per alcuni versi molte volte sovrapponibili. Questa condizione è tipica della vita moderna e particolarmente nelle grandi città. Un esempio è trovarsi nel mezzo di una folla, su di un mezzo pubblico nell'ora di punta, in coda in un luogo troppo affollato e via dicendo. Queste situazioni si accomunano per il fatto che la zona personale non esiste più, inevitabilmente e senza volerlo ci possiamo trovare a stretto contatto fisico con persone che neppure conosciamo. Di norma, qual'è la reazione di un essere umano in questa situazione? Se siamo costretti per necessità ad avvicinarci troppo ad un altro, lo trattiamo secondo una reazione inconscia come una "non-persona". La reazione inconscia citata è dettata principalmente dall'educazione ricevuta e di conseguenza è soggetta alla cultura di provenienza; ad esempio la popolazione giapponese soffre meno rispetto ad altri gruppi etnici in caso di ressa. Nella tradizione occidentale, quindi Europa occidentale e Nordamerica, si ha l'abitudine ad evitare il contatto visivo, ad irrigidirsi, a non parlare a meno che si debbano scambiare poche parole solo necessarie. Quanto detto è la comune reazione che potremmo avere quando ci troviamo in un ascensore con altre persone al completo.
La zona personale quindi riveste una notevole importanza nel definire il proprio territorio di competenza. Questa potrebbe essere anche la nostra scrivania dell'ufficio in cui lavoriamo, il banco di lavoro dell'officina in cui lavoriamo e via dicendo. Proviamo ancora a ricordare come si comportano coloro che entrando in una libreria iniziano a sfogliare o leggere un libro: ognuno si cerca un posto lontano da altre persone in conformità alla propria area personale; se qualcuno si avvicina troppo, scatta una reazione di distanziamento da colui che è entrato nella nostra zona.
La Zona Personale, quindi, è una zona da rispettare come quella intima, meno riservata, ma comunque indice di un'area di sicurezza in cui solo alcune persone possono entrare. Se vogliamo conquistare quest'area e quindi poterci permettere di valicarla, la nostra comunicazione dovrà essere finalizzata a ricercare l'amicizia e la fiducia dell'altro.
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