domenica 27 febbraio 2011

Rispettiamo la 'Zona Intima' quando comunichiamo

Gli studiosi di cinesica parlano solitamente di leggi "non scritte" le quali regolano inconsciamente il nostro comportamento durante la comunicazione con i nostri simili. Di norma, noi non permettiamo a qualsiasi individuo di avvicinarsi eccessivamente al nostro corpo, ad eccezione di alcune figure che, culturalmente, lo possono fare, ad esempio un medico il quale, non avendolo mai visto prima, può sia avvicinarsi a noi ed addirittura toccare il nostro corpo. Per poter parlare in modo significativo della distanza che ci separa dagli altri, lo spazio che ci circonda viene suddiviso in quattro zone, o più precisamente: zona intima, zona personale, zona sociale e zona pubblica. In questo articolo andremo a concentrarci sulla 'zona intima', detta anche bubble, che significa 'bolla'. Questa ha la particolarità di circondare il nostro corpo come fosse una seconda pelle. All'interno di questa seconda pelle ci sentiamo sicuri e protetti, ed è per questo che normalmente teniamo le persone alle quali non permettiamo di accedere ad una certa distanza dal nostro corpo, che può variare da alcune decine di centimetri ad una distanza maggiore, ciò solitamente in funzione delle differenti culture.
Qual'è la condizione alla quale lasciamo che qualcuno entri nella nostra 'bolla' o zone intima? La condizione per cui permettiamo che qualcuno acceda alla nostra zona intima è la fiducia. Ovviamente questa definizione non è assoluta; pur avendo fiducia di molte persone, tutte queste non potranno mai permettersi di oltrepassare la zona, solo alcune, solo coloro che deliberatamente  noi permettiamo di accedere. Infatti qui il termine 'deliberatamente' gioca un ruolo chiave: spesso succede che qualcuno ci venga tanto vicino da darci una sensazione di oppressione o addirittura di minaccia. In buona sostanza, non ci piace che qualcuno ci venga addosso senza il nostro permesso; vorremmo essere noi a decidere con chi vogliamo essere così in intimità e con chi no.
Alcune persone sembrano sopportare meglio di altre che si acceda alla loro zona intima. Tuttavia una cosa è certa: più la cosa ci disturba, più il nostro sistema endocrino produce ormoni della lotta, proprio perchè dentro di noi cambiamo atteggiamento passando alla difesa. Questi ormoni dello stress hanno la funzione di aiutare il nostro organismo nel caso si debba passare o alla lotta o alla fuga. Se ciò comuque non avvenisse, in pratica venisse a mancare sia la lotta che la fuga, accumuleremo allora questi ormoni dello stress nel nostro organismo, creando così un danno fisiologico concreto e quantificabile. Meglio allora imparare a verbalizzare questo disagio esprimendo chiaramente a colui che ha invaso l'area personale che ha oltrepassato ciò che non è di sua competenza, pregandolo di allontanarsi.
Come detto precedentemente, quest'area può essere più o meno grande, a differenza della nostra provenienza culturale o estrazione sociale. Oltre a ciò l'estensione di questa zona dipendono da due fattori: lo status dell'interlocutore e lo stato d'animo del singolo. In relazione allo stato d'animo, quanto più una persona si sente sicura di sé, tanto più permette agli altri di avvicinarsi a questa zona; la situazione è differente nei soggetti che tendono ad essere chiusi o la cui gestualità tende alla chiusura, segnali questi che indicano quanto il soggetto abbia bisogni di proteggersi e rifiuti un contatto troppo confidenziale. Quanto detto ci ricorda che penetrando nella sua zona intima, l'individuo si sente attaccato nella sua sicurezza. Questo concetto dovrebbero ricordarlo tutti coloro che svolgono attività come gli educatori, gli insegnanti, nonchè amici e familiari.
Esaminiamo ora la condizione di status. Al riguardo c'è una regola che però non può essere invertita: quanto più elevato è lo status di una persona, tanto maggiore è la zona intima che gli altri le riconoscono. Non per nulla il termine 'gli intoccabili' risveglia in noi l'impossibilità di agire contro qualcuno considerato migliore o maggiore di noi.
Come un individuo segnala ad un altro che si sta avvicinando troppo, o ha commesso un errore oltrepassando la sua zona intima? Solitamente un atteggiamento di fuga si associerà a movimenti di appoggio all'indietro di una sedia o semplicemente indietreggiando, altrimenti un atteggiamento combattivo avanzando con l'intenzione di fronteggiare l'altro o semplicemente aggredendo a livello verbale. Tutto ciò può essere utile qualora riscontrassimo che abbiamo inavvertitamente oltrepassato i limiti, entrando senza permesso nella zona intima di una persona, magari con una semplice pacca sulla spalla, evento questo segnale della nostra amicizia ma frainteso dall'altro come invasione. Facciamo quindi attenzione rispettando sempre la zona intima quando comunichiamo.
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