Potrebbe sembrare strano, quasi uno scherzo, ma a quanto riferisce l'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE), solo in Italia nell'anno 2011 gli interventi di ginecomastia eseguiti su soggetti maschili sono stati 1523, in pratica il 4,45% del totale, e rispetto all'anno 2010 con un incremento del 20%. Questa associazione riferisce tra l'altro che negli Stati Uniti la ginecomastia è il quarto intervento più eseguito tra gli uomini con un totale di 17645 interventi nel 2011. Anche l'Inghilterra non si comporta male: questo intervento è al secondo posto rispetto al 2010 con una crescita del 7%.
La ginecomastia è una condizione caratterizzata dallo sviluppo (anomalo) delle mammelle nell'uomo. Durante la pubertà è normale assistere ad un rigonfiamento della ghiandola mammaria, ma, dopo breve tempo, questa si riduce. Quando la naturale atrofia non avviene, si ha un aumento di volume che non comporta particolari conseguenze fisiche, ma conseguenze di tipo psicologico.
Una simile condizione si può verificare anche in caso di assunzione di particolari ormoni o per varie altre cause che possono concorrere, come vedreme fra breve.
Il dr. Gianluca Campiglio, membro del direttivo AICPE, afferma che questa condizione colpisce prevalentemente i soggetti giovani al di sotto dei 30 anni, spesso affetti da problematiche ormonali e gli adulti oltre i 60 che si sottopongono, per fare un esempio, a terapie ormonali per la cura del tumore della prostata. Ma oltre a queste cause, ve ne sono altre che potrebbero alterare questo delicato equilibrio ormonale, causando uno sviluppo anomalo della ghiandola mammaria; parliamo quindi dell'abuso di antidepressivi o farmaci a base di digitale, l'uso di sostanze dopanti, integratori alimentari e cannabis. Non dimentichiamo gli ormoni anabolizzanti utilizzati per aumentare le masse muscolari, che sono la causa principale di ginecomastia tra i 25 e i 40 anni. A queste cause si aggiunga l'uso eccessivo della carne, nella quale aumenta sempre più la presenza di estrogeni sintetici.
Una simile condizione si può verificare anche in caso di assunzione di particolari ormoni o per varie altre cause che possono concorrere, come vedreme fra breve.
Il dr. Gianluca Campiglio, membro del direttivo AICPE, afferma che questa condizione colpisce prevalentemente i soggetti giovani al di sotto dei 30 anni, spesso affetti da problematiche ormonali e gli adulti oltre i 60 che si sottopongono, per fare un esempio, a terapie ormonali per la cura del tumore della prostata. Ma oltre a queste cause, ve ne sono altre che potrebbero alterare questo delicato equilibrio ormonale, causando uno sviluppo anomalo della ghiandola mammaria; parliamo quindi dell'abuso di antidepressivi o farmaci a base di digitale, l'uso di sostanze dopanti, integratori alimentari e cannabis. Non dimentichiamo gli ormoni anabolizzanti utilizzati per aumentare le masse muscolari, che sono la causa principale di ginecomastia tra i 25 e i 40 anni. A queste cause si aggiunga l'uso eccessivo della carne, nella quale aumenta sempre più la presenza di estrogeni sintetici.