venerdì 27 maggio 2011

Jean Piaget: i quattro periodi di sviluppo cognitivo

Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo e pedagogista svizzero. È considerato il fondatore dell'epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo.
Benchè lo sviluppo sia un processo continuo, le strutture cognitive  dei bambini di differenti età differiscono tra loro tanto quanto basta per permettere di trarre inferenze riguardo alle regole che essi usano per comprendere il loro ambiente e controllare il loro comportamento. Il dr. Piaget ha suddiviso lo sviluppo cognitivo in quattro periodi; in pratica ciò che il bambino apprende in un periodo gli permette di progredire verso il successo. Vediamo ora questi quattro periodi:
Periodo Senso-Motorio
Dura dalla nascita sino all'età di due anni. Durante questo periodo la cognizione è strettamente legata alla stimolazione esterna. All'inizio il bambino sembra perdere ogni interesse per un oggetto che scompare dalla sua vista; inoltre la cognizione è costituita interamente dal comportamento: pensare è fare.
Piaget ha suddiviso il periodo senso-motorio in sei stadi, in conformità con le regole che costituiscono i loro schemi e concetti. Secondo questo psicologo il modo migliore per indagare il concetto di 'oggetto' di un bambino piccolo è osservare ciò che egli fa quando un oggetto scompare o viene nascosto.
Stadio 1 (0-2 mesi): in questo stadio il bambino non sembra avere un concetto per gli oggetti che gli vengono posti dinanzi. Egli può guardare stimoli visivi e volgere il capo e gli occhi verso la sorgente di un suono, ma nascondere un oggetto non stimola alcuna particolare risposta.
Stadio 2 (2-4 mesi): in questa fase il bambino diventa capace di seguire con gli occhi gli oggetti in movimento; se un oggetto scompare dietro un ostacolo, il bimbo continuerà a fissare con gli occhi il luogo dove l'oggetto è scomparso, ma non lo cercherà e se l'oggetto non riappare subito, egli perde l'interesse dello stesso. Piaget chiama questo fenomeno aspettativa passiva: il bambino aspetta che l'oggetto ricompaia ma non lo cerca.
Stadio 3 (4-6 mesi): il bambino è capace ad afferrare e trattenere gli oggetti. Se un oggetto viene nascosto sotto un telo, egli non tenterà di ricuperarlo ma allungherà la mano per prendere un oggetto che sia visibile almeno in parte. Egli acquisisce la capacità di prevedere un avvenimento, ad esempio, se un oggetto in movimento passa dietro ad uno schermo, il bambino volge gli occhi verso il lato distante dello schermo, precedendo la ricomparsa dell'oggetto dall'altro lato.
Stadio 4 (6-12 mesi): il bambino afferra gli oggetti, li capovolge ed analizza le loro proprietà; se un oggetto viene nascosto, egli lo cerca attivamente. Il concetto di oggetto cambia e questo diventa permanente, infatti un oggetto nascosto continua ad esistere anche se gli schemi comportamentali per affrontare gli oggetti nascosti non sono ancora sviluppati completamente.
Stadio 5 (12-15 mesi): arrivato ad un anno di vita, il bambino cercherà un oggetto nascosto nell'ultimo posto in cui è stato nascosto, potendo però distinguere solo gli ultimi cambiamenti del nascondiglio. Se ad esempio l'oggetto è nella mano dello sperimentatore, questi chiude la mano e mettendo la mano sotto di un panno lascia l'oggetto sotto il tessuto, il bambino cercherà l'oggetto nella mano dello sperimentatore e non sotto il panno.
Stadio 6 (15-18 mesi): secondo il dr. Piaget, durante questo stadio il bambino comincia a pensare. La funzione di pensiero è però strettamente legato a soli schemi motori e a concetti di proprietà degli oggetti. A questo stadio dello sviluppo, il concetto di oggetto è piuttosto maturo. A differenza dello stadio precedente, se una mano contenente un oggetto entra in un nascondiglio e ne esce vuota, il bambino cerca immediatamente l'oggetto nel nascondiglio appropriato.
Alla fine del periodo senso-motorio si sviluppano altre strutture cognitive; il bambino comincia a distinguere sé stesso dagli altri oggetti presenti nell'ambiente e comincia ad apprezzare il tempo e lo spazio. Entro la fine di questo periodo parte avvantaggiato nell'acquisizione della capacità del linguaggio; conosce il significato di parecchie decine di parole ed è in grado di produrne egli stesso un buon numero.

Periodo Preoperazionale
Dura dai due ai sette anni. Questo periodo è caratterizzato dal rapido sviluppo della capacità del linguaggio e della capacità di rappresentare simbolicamente le cose, chiamata funzione simbolica.
Secondo Piaget, lo sviluppo della funzione simbolica inizia in realtà durante il periodo senso-motorio, quando il bambino comincia ad imitare gli eventi che accadono nel suo ambiente. Un bambino potrebbe, ad esempio, rappresentare un cavallo eseguendo movimenti di galoppo con i piedi. Le rappresentazioni simboliche come queste sono dette significanti: un atto motorio rappresenta un concetto perchè somiglia o ai movimenti che l'oggetto compie o ai movimenti che il bambino compie quando interagisce con l'oggetto. I concetti possono essere rappresentati anche con parole, le quali sono simboli che non hanno alcuna similarità fisica con il concetto, infatti Piaget chiama segni questi simboli astratti. I significanti sono personali, derivano dalla interazione del bambino con l'oggetto. I segni, invece, sono convenzioni sociali, cioè compresi da tutti i membri della società (i significanti sono compresi solo dal bambino e forse da alcuni familiari).

Periodo delle Operazioni Concrete
Questo periodo si estende dai sette agli undici anni; è caratterizzato dalla comparsa della capacità di eseguire l'analisi logica, la capacità di dimostrare empatia per i sentimenti e gli atteggiamenti degli altri ed una comprensione maggiore della relazione causa-effetto. Il bambino diventa sempre più capace a usare il pensiero simbolico. Secondo altri studiosi del comportamento, questi hanno avanzato l'ipotesi che gli aumenti della capacità cognitiva siano dovuti non unicamente a modificazioni fondamentali della struttura dei processi cognitivi, ma anche ad un aumento della capacità mnemonica. Una forma importante di crescita durante questo periodo è la transizione dall'egocentrismo alla capacità di comprendere il punto di vista di un'altra persona. Da precisare che in questo contesto l'egocentrismo non ha il significato di egoismo come lo intende l'adulto, bensì denota la credenza di un bambino che gli altri vedano il mondo esattamente come lo vede lui.

Periodo delle Operazioni Formali
Questo è l'ultimo degli stadi dello sviluppo cognitivo, periodo che inizia a dodici anni e termina praticamente nell'età adulta. Comprende l'uso di una forma sostanzialmente adulta di logica e di rappresentazione simbolica. Nella risoluzione di un problema, il bambino apprende a formulare un insieme di alternative e a verificare queste alternative rispetto alla realtà.
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