venerdì 27 maggio 2011

Basi Neurofisiologiche del comportamento istintivo e delle emozioni

Le emozioni hanno componenti psichiche e fisiche. Nel loro insieme comprendono la cognizione, coscienza della sensazione e della sua causa, l'affettività, cioè il sentimento generato dalla sensazione, la conazione, e più precisamente la spinta all'azione ed in ultimo i cambiamenti fisici quali l'ipertensione, la tachicardia e la sudorazione.
Con il termine lobo limbico o sistema limbico ci si riferisce a quella parte del cervello costituita da un anello di tessuto corticale attorno all'ilo dell'emisfero cerebrale e da un gruppo di strutture profonde associate, cioè l'amigdala, l'ippocampo ed i nuclei del setto. Istologicamente la corteccia limbica è filogeneticamente la parte più antica della corteccia cerebrale; è costituita da un tipo primitivo di tessuto corticale, chiamato allocorteccia che circonda l'ilo dell'emisfero, e da un secondo anelo di corteccia, di tipo intermedio, detta iuxtallocorteccia, che sta tra la prima ed il resto della corteccia cerebrale.
Una delle caratteristiche del sistema limbico è la sua scarsezza di connessioni con la neocorteccia; funzionalmente l'attività neocorticale influenza il comportamento emozionale e viceversa, tuttavia, una delle caratteristiche delle emozioni è quella di non essere sotto il dominio della volontà. Un'altra caratteristica dei circuiti limbici è la loro lunga scarica postuma in seguito  a stimolazione. Questo fatto spiega in parte il fatto che le risposte emotive sono piuttosto lunghe, anzichè evanescenti e durano più degli stimoli che le producono. Esperimenti di stimolazione e di ablazione dimostrano che il lobo limbico è implicato anche nel comportamento alimentare oltre che nella funzione olfattiva. In qualunque caso, insieme con l'ipotalamo esso è implicato anche nel comportamento sessuale, nelle emozioni di rabbia e di paura e nella motivazione. Vediamo questi tre aspetti:

Comportamento sessuale
L'accoppiamento è da ritenersi un fenomeno particolarmente complesso che coinvolge molte parti del sistema nervoso. Se esaminiamo attentamente la copulazione, ad esempio, essa è fatta di tutta una serie di riflessi, integrati nel midollo spinale e nella parte caudale del tronco cerebrale; da notare però che le componenti comportamentali legate al desiderio sessuale nel maschio e nella femmina sono regolate in misura maggiore dal sistema limbico e dall'ipotalamo. Nell'essere umano le funzioni sessuali sono in gran parte encefalizzate e sono condizionate da fattori psichici e sociali.
Nella donna adulta l'ovariectomia non riduce obbligatoriamente la libido o la capacità sessuale. Oltre a ciò, le donne, anche dopo la menopausa, hanno rapporti sessuali anche frequenti quanto prima della menopausa stessa. Secondo alcuni ricercatori, questa continuità del desiderio sessuale è dovuta ad una persistente secrezione di estrogeni e di androgeni da parte della corticale surrenale, ma è anche possibile che questo sia il risultato dell'encefalizzazione delle funzioni sessuali nella specie umana e della loro relativa indipendenza dal controllo istintivo ed ormonale. Inoltre, la somministrazione di ormoni sessuali aumenta il desiderio sessuale nell'uomo, infatti il testosterone  aumenta la libido come anche gli estrogeni usati nel trattamento del cancro alla prostata.

Paura e Rabbia
Sotto certi aspetti, queste due emozioni sono sotto molti aspetti affini. Le manifestazioni esterne della paura (reazione di fuga), consistono, negli animali, in risposte autonomiche quali la sudorazione, la midriasi, il tremore ed un continuo volgere della testa da un lato all'altro in cerca di una via di fuga. La rabbia (reazione di lotta o di attacco), è associata, nel gatto, a fischi, sputi, brontolio, piloerezione, midriasi, morsi e graffi ben diretti. Queste due reazioni, molte volte fuse insieme, possono essere prodotte dalla stimolazione dell'ipotalamo. Nell'animale sveglio si può provocare la reazione della paura stimolando l'ipotalamo o i nuclei amigdaloidei; se le amigdale sono state distrutte, vengono a mancare la reazione della paura e le sue manifestazioni autonomiche ed endocrine. Gli ormoni gonadali influenzano il comportamento aggressivo; negli animali maschi il comportamento aggressivo viene depresso dalla castrazione ed aumentato dagli androgeni.
Da ciò si deduce che nell'ipotalamo e nel sistema limbico vi siano due meccanismi in intimo rapporto fra di loro che determinano uno la placidità, l'altro la rabbia. Sebbene le risposte emozionali siano nell'uomo molto più complesse e sottili che negli animali, i substrati nervosi sono probabilmente gli stessi. La stimolazione dei nuclei dell'amigdala o di parti dell'ipotalamo, nell'uomo sveglio, produce sensazioni di paura e di rabbia.

Motivazione
Vi sono ricerche che forniscono la prova fisiologica che il comportamento è motivato non solo dalla riduzione o dall'evitamento di effetti spiacevoli, ma anche da ricompense primarie quali quelle prodotte dalla stimolazione del sistema cerebrale di ricompensa. Le implicazioni di questi fatti sono molto importanti per quanto riguarda sia la classica teoria della motivazione, sia le risposte emozionali normali ed anormali.
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