Il potere della musica di Mozart si è imposto all'attenzione pubblica in buona parte grazie ad una ricerca innovativa condotta presso l'Università della California all'inizio degli anni 90. Al Centro di Neurobiologia dell'Apprendimento e della Memoria di Irvine, un gruppo di studio si mise ad osservare alcuni effetti della musica di Mozart su studenti universitari e bambini. Il dottor Frances H. Rauscher ed i suoi collaboratori hanno condotto uno studio in cui 36 studenti del dipartimento di Psicologia hanno totalizzato da 8 a 10 punti in più nel test del QI spaziale dopo aver ascoltato 10 minuti della Sonata per due pianoforti in Do maggiore K 448. Nonostante l'effetto sia durato solo dai 10 ai 15 minuti, il gruppo di Rauscher ha concluso che il rapporto fra musica e "ragionamento spaziale" è così forte che il semplice ascolto di musica può fare la differenza.
Forse la musica di Mozart "riscalda il cervello", ha detto il fisico teoretico Gordon Shaw ad uno dei ricercatori dopo la divulgazione dei risultati. "Sospettiamo che la musica complessa faciliti certe complesse operazioni neuronali coinvolte nelle attività alte del cervello, come la matematica e gli scacchi. La musica semplice e ripetitiva, invece, potrebbe avere l'effetto opposto".
Forse la musica di Mozart "riscalda il cervello", ha detto il fisico teoretico Gordon Shaw ad uno dei ricercatori dopo la divulgazione dei risultati. "Sospettiamo che la musica complessa faciliti certe complesse operazioni neuronali coinvolte nelle attività alte del cervello, come la matematica e gli scacchi. La musica semplice e ripetitiva, invece, potrebbe avere l'effetto opposto".
In uno studio successivo, gli scienziati hanno analizzato le basi neurologiche di questo potenziamento. L'intelligenza spaziale venne sottoposta a un'ulteriore prova: su uno schermo furono proiettate 16 figure astratte simili a pezzi di carta ripiegati, ciascuna per un minuto. L'esercizio intendeva verificare se i 79 studenti fossero in grado di dire che forma avrebbero assunto i pezzi di carta una volta aperti. Per 5 giorni un gruppo ascoltò la sonata di Mozart, un altro rimase in silenzio ed un terzo ascoltò musica di Philip Glass, una storia registrata su nastro ed un brano da discoteca.
I ricercatori riferirono che tutti e tre i gruppi migliorarono il loro punteggio fra il primo ed il secondo giorno, ma la capacità del gruppo di Mozart di riconoscere le forme aumentò del 62% contro il 14% del gruppo senza musica e l'11% del gruppo misto. Il gruppo di Mozart continuò a realizzare il punteggio più alto anche nei giorni successivi, mentre gli altri non presentarono differenze significative. Per spiegare questo effetto, gli scienziati hanno ipotizzato che l'ascolto di Mozart aiuti ad organizzare i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell'emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale. L'ascolto della musica, hanno concluso, agisce come "esercizio" per facilitare le operazioni di simmetria associate alla più alta funzione del cervello. In parole povere, può migliorare la concentrazione, aumentare la capacità di avere guizzi intuitivi e, fatto non trascurabile, migliorare il numero di colpi in una partita di golf!.
Tratto da: L'Effetto Mozart: curarsi con la musica - Don Campbell
Tratto da: L'Effetto Mozart: curarsi con la musica - Don Campbell