Alfred Tomatis (1920-2001) è stato un medico e psicologo francese conosciuto per aver dato vita alla disciplina dell’audiopsicofonologia, avente come oggetto lo studio e l’applicazione della rieducazione dell’orecchio, fatta allo scopo di stimolare la capacità di ascolto degli individui.
Come medico otorinolaringoiatra, negli anni 50 ha studiato il fenomeno della sordità degli aviatori ed i disturbi della emissione vocale nei cantanti. Questo gli fece capire che esisteva una correlazione fra lo sviluppo psicologico della personalità e l’esperienza dell’ascolto, facendo appunto nascere la disciplina dell’audiopsicofonologia. Secondo il dr. Tomatis l’atto dell’ascolto riguarderebbe un processo che coinvolge nella sua totalità tutto il nostro organismo nella globalità psicocorporea, da intendersi come atto volontario dell’essere umano diretto a ritrovare ciò che vuole realmente sentire. Oltre a ciò egli considerava l’ascolto come direttamente collegato allo sviluppo psicocorporeo (sviluppo dell’immagine corporea e del Sé) ed all’acquisizione del linguaggio.
Esaminando il libro di Don Campbell, L’Effetto Mozart, curarsi con la musica, si parla molto di questo personaggio. In questo testo si dice che Tomatis venne considerato l’Einstein del suono, lo Sherlock Holmes dell’indagine sonora, per alcuni pazienti, invece, era considerato “il Dottor Mozart”. Pare che nella sua carriera abbia esaminato qualcosa come 100.000 pazienti con difetti dell’ascolto e difficoltà vocali ed uditive, così come anche disturbi dell’apprendimento.
Nella sua sede principale di ricerca a Parigi ha avuto la possibilità di lavorare con molte figure legate al suono come musicisti professionali, nonché con bambini con difficoltà psicologiche e di apprendimento e con pazienti con gravi lesioni al cervello. La sua concezione totale dell’orecchio dà vita a nuovi paradigmi per l’istruzione, la riabilitazione e la cura.
È stato in effetti il primo a concepire la fisiologia dell’ascolto come diversa da quella dell’udito, dichiarando la nozione della dominanza dell’orecchio destro nel controllo del linguaggio e della musicalità, sviluppando di conseguenza le tecniche per migliorare la funzione. Sua la scoperta che la voce può solo riprodurre ciò che l’orecchio riesce a sentire, teoria questa dalle considerevoli applicazioni pratiche, in un primo momento ridicolizzata ma poi completamente accettata e ribattezzata “Effetto Tomatis” dall’Accademia Francese di Medicina. Egli ha creato un nuovo modello dello sviluppo dell’orecchio riscontrando come funziona il sistema vestibolare, ovvero la capacità di equilibrare e regolare il movimento del muscolo interno.
Anche se comunque è conosciuto per aver dato vita alla disciplina dell’audiopsicofonologia, il dr. Tomatis ha dato il suo più grande contributo riconoscendo che il feto percepisce dei suoni nel grembo materno. Egli infatti si occupò di embriologia e scoprì che la voce della madre funge da cordone ombelicale sonico per il bambino che si sta sviluppando e da primaria fonte di nutrimento. Questo ha portato all’elaborazione di una tecnica chiamata “parto sonico” in cui suoni uterini simulati vengono somministrati per curare difetti di ascolto e disturbi emotivi. In contrasto con l’opinione medica del tempo, il dr. Tomatis dichiarò che il feto è in grado di ascoltare e malgrado il disprezzo dei suoi colleghi, che lo trattavano come una sorta di rinnegato, continuò per la propria strada e scoprì che l’orecchio comincia a svilupparsi alla decima settimana di gravidanza ed è completamente funzionante all’età intrauterina di quattro mesi e mezzo.
Il dr. Tomatis osservava inoltre che dopo la nascita il neonato molte volte non si rilassa fino a quando la madre non gli parla. Egli affermava che il neonato reagisce al suono di una particolare voce, proprio quella che conosceva nello stato fetale.
Come medico otorinolaringoiatra, negli anni 50 ha studiato il fenomeno della sordità degli aviatori ed i disturbi della emissione vocale nei cantanti. Questo gli fece capire che esisteva una correlazione fra lo sviluppo psicologico della personalità e l’esperienza dell’ascolto, facendo appunto nascere la disciplina dell’audiopsicofonologia. Secondo il dr. Tomatis l’atto dell’ascolto riguarderebbe un processo che coinvolge nella sua totalità tutto il nostro organismo nella globalità psicocorporea, da intendersi come atto volontario dell’essere umano diretto a ritrovare ciò che vuole realmente sentire. Oltre a ciò egli considerava l’ascolto come direttamente collegato allo sviluppo psicocorporeo (sviluppo dell’immagine corporea e del Sé) ed all’acquisizione del linguaggio.
Esaminando il libro di Don Campbell, L’Effetto Mozart, curarsi con la musica, si parla molto di questo personaggio. In questo testo si dice che Tomatis venne considerato l’Einstein del suono, lo Sherlock Holmes dell’indagine sonora, per alcuni pazienti, invece, era considerato “il Dottor Mozart”. Pare che nella sua carriera abbia esaminato qualcosa come 100.000 pazienti con difetti dell’ascolto e difficoltà vocali ed uditive, così come anche disturbi dell’apprendimento.
Nella sua sede principale di ricerca a Parigi ha avuto la possibilità di lavorare con molte figure legate al suono come musicisti professionali, nonché con bambini con difficoltà psicologiche e di apprendimento e con pazienti con gravi lesioni al cervello. La sua concezione totale dell’orecchio dà vita a nuovi paradigmi per l’istruzione, la riabilitazione e la cura.
È stato in effetti il primo a concepire la fisiologia dell’ascolto come diversa da quella dell’udito, dichiarando la nozione della dominanza dell’orecchio destro nel controllo del linguaggio e della musicalità, sviluppando di conseguenza le tecniche per migliorare la funzione. Sua la scoperta che la voce può solo riprodurre ciò che l’orecchio riesce a sentire, teoria questa dalle considerevoli applicazioni pratiche, in un primo momento ridicolizzata ma poi completamente accettata e ribattezzata “Effetto Tomatis” dall’Accademia Francese di Medicina. Egli ha creato un nuovo modello dello sviluppo dell’orecchio riscontrando come funziona il sistema vestibolare, ovvero la capacità di equilibrare e regolare il movimento del muscolo interno.
Anche se comunque è conosciuto per aver dato vita alla disciplina dell’audiopsicofonologia, il dr. Tomatis ha dato il suo più grande contributo riconoscendo che il feto percepisce dei suoni nel grembo materno. Egli infatti si occupò di embriologia e scoprì che la voce della madre funge da cordone ombelicale sonico per il bambino che si sta sviluppando e da primaria fonte di nutrimento. Questo ha portato all’elaborazione di una tecnica chiamata “parto sonico” in cui suoni uterini simulati vengono somministrati per curare difetti di ascolto e disturbi emotivi. In contrasto con l’opinione medica del tempo, il dr. Tomatis dichiarò che il feto è in grado di ascoltare e malgrado il disprezzo dei suoi colleghi, che lo trattavano come una sorta di rinnegato, continuò per la propria strada e scoprì che l’orecchio comincia a svilupparsi alla decima settimana di gravidanza ed è completamente funzionante all’età intrauterina di quattro mesi e mezzo.
Il dr. Tomatis osservava inoltre che dopo la nascita il neonato molte volte non si rilassa fino a quando la madre non gli parla. Egli affermava che il neonato reagisce al suono di una particolare voce, proprio quella che conosceva nello stato fetale.