venerdì 8 aprile 2011

Il diritto all'autostima

Il successo è un concetto relativo che dipende dalla prospettiva con cui si guarda la vita. È ormai consuetudine vedere uomini e donne del mondo dello spettacolo, della finanza, della politica come persone che hanno raggiunto a tutti i livelli il grande e agognato ‘successo’. Un’analisi più attenta, però, ci dice che vi sono moltissime persone che ricoprono posizioni di rilievo e che professionalmente hanno ottenuto grandi riconoscimenti le quali hanno l’abitudine di criticarsi aspramente, dimostrandosi particolarmente insicure.
Questo ragionamento potrebbe risultare strano, visto ciò che hanno ottenuto in fatto di posizione e stato sociale. Una cosa comunque è certa: se non ci si accetta e non si ha una buona opinione di sé, tutti i risultati ottenuti, tutte le apparenze sociali e tutto il denaro o fortune accumulate non hanno alcun valore. In buona sostanza tutto ciò che si è ottenuto non varrà nulla fino a quando non si accetterà il fatto che i risultati ottenuti saranno meritati. Questo ragionamento è avvalorato dalle molte tragedie che hanno colpito tanti divi del cinema. Chiediamoci: perché fra di loro c’è un così alto numero di suicidi? Come è possibile che persone così belle fisicamente, con molto denaro, amati dal pubblico fino a diventare degli idoli si siano abbassati a dipendere da farmaci, alcool e droghe? Possiamo rispondere a tutte queste domande con un’unica verità: se non ci si piace, la scelta più facile consiste nel dimenticare forzatamente di esistere, allora tutte le forme di dipendenza come stupefacenti, psicofarmaci, alcool, cibo nascondono l’odio che abbiamo verso noi stessi. È come considerarsi come dell’immondizia, quindi ci si tratta come tale!
Questo comportamento autodistruttivo è indice di odio verso sé stessi e può risalire a varie motivazioni. Ma in generale il non piacersi riflette sempre il giudizio di un’altra persona, di norma uno dei genitori che ci hanno disprezzato o non stimato sin dai primi anni di vita. Quindi è proprio negli anni della formazione, quando ci si crea una propria immagine personale, che il giudizio degli altri assume una valenza pesante; se le persone che ci sono più vicine ci rifiutano o arrivano al punto da ignorarci costantemente, possiamo interpretare questo atteggiamento come un giudizio su di noi, sulla nostra persona, concludendo che non ci amano perché non siamo amabili.
Questo concetto ci porta ad un altro aspetto della vita sociale, e cioè finché non ci si piace, non si potrà amare nessun altro, inoltre finché non si è in pace con sé stessi, non si sarà tranquilli in nessun luogo, indipendentemente da dove si va o ci si trova.
Il non piacersi comporta entrare in un circolo vizioso in cui dipendiamo sempre dagli altri. Infatti quando qualcuno che consideriamo superiore a noi ci viene in aiuto lodandoci, smettiamo temporaneamente di torturarci, ma sebbene non ci fidiamo degli altri, dipendiamo interamente dalla sua opinione positiva su di noi perché è quell’opinione che ci concede l’unica pausa da quel continuo disprezzo per noi stessi. Se da una parte ci sentiamo offesi dagli altri perché detengono la chiave della nostra autostima, dall’altra sappiamo che le loro lodi sono vitali per la nostra sopravvivenza emotiva.
Dal momento quindi che l’autostima è un nostro sacrosanto diritto, vi sono vari modi per imparare a trattarsi meglio. Innanzi tutto è indispensabile cercare di ritrovare il momento in cui trova origine la mancanza di autostima. Potrebbe essere il modo in cui siamo stati educati, dalle prepotenze subite a scuola, un fallimento accaduto in passato. Alcune volte un errore commesso in passato ha avuto un impatto così forte da rovinare l’intera vita, non riuscendo a perdonarci una debolezza, una colpa o un fallimento. Molte volte è sufficiente essere consapevoli dell’origine del trauma per liberarsi del giudizio negativo su di sé. Un secondo aspetto è non criticarsi troppo, non spingersi oltre le proprie capacità fisiche, non pretendere troppo dal proprio corpo, non distruggerlo con troppe bevande alcoliche o troppo cibo. Perché non trattarsi con rispetto, alla stessa maniera in cui ci comporteremmo con una persona che si ama?
Indipendentemente da ciò che facciamo nella vita, dai risultati ottenuti nel nostro lavoro, dal successo che possiamo avere, è essenziale armonizzare i progetti e le attività con i propri bisogni; quando ignoriamo i nostri desideri, destabilizziamo completamente il nostro equilibrio interiore, ostacolando così il nostro sviluppo personale. Essere in armonia con sé stessi è il primo requisito per la crescita personale di ogni essere umano, e rappresenta la base su cui costruire la nostra personalità.
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