Vera Peiffer è una psicoterapeuta di origine tedesca che fra le prime ha dato vita alla divulgazione attraverso seminari e conferenze del pensiero positivo. Fra i tanti libri che ha scritto possiamo prendere in considerazione Il Potere dell’Ottimismo. Fra le varie considerazioni trattate in quest’opera, la dottoressa Peiffer afferma che lo sviluppo umano dipenda da un ambiente sociale incoraggiante che favorisca le prime manifestazioni della crescita mentale; nonostante ciò, ricorda che la crescita dipende anche dalla nostra struttura biologica. Infatti la conformazione genetica ed i caratteri biologici ereditati possono influenzare ed estendere i limiti verso cui progrediamo. In buona sostanza, non si tratta di sapere se sia l’ambiente sociale oppure i nostri caratteri ereditari a renderci quello che siamo: è la combinazione di questi due fattori che determina la maniera in cui cresciamo inizialmente. È ormai risaputo che noi nasciamo con una certa predisposizione, con alcuni tratti caratteriali ed una particolare struttura genetica. All’inizio dobbiamo dipendere quasi interamente dall’ambiente circostante, per quello che riguarda il sostentamento fisico e la protezione sappiamo di essere sottoposti a coloro che sono i nostri genitori. In questo modo la nostra vita viene regolata da ciò che pensano, credono e fanno i nostri genitori; da questa combinazione di fattori ne scaturisce l’idea di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
L’ambiente esercita su di noi un’influenza non trascurabile ed in modo particolare mentre cresciamo. Sarà la crescita stessa a presentarci situazioni nuove che differiscono notevolmente dall’ambiente familiare; la scuola ad esempio diventa un ambiente completamente nuovo in cui incontriamo gli insegnanti i quali ci chiedono di fare o ci insegnano cose totalmente nuove, oltre a ciò, incontriamo nuovi compagni con i quali siamo incoraggiati ad andare d’accordo, formare nuove amicizie, in alcuni casi a competere ed in altre a collaborare. Con il tempo aumenta la nostra capacità di leggere, ragionare, analizzare, criticare libri, articoli o quant’altro.
Dobbiamo ammettere, però, che il più delle volte non possiamo fare molto circa la nostra struttura biologica o riguardo ai problemi che sorgono nel nostro ambiente; in pratica saremo costretti a convivere con il fatto che siamo piccoli di statura oppure che non siamo ancora riusciti a trovare il lavoro che amiamo a causa della crisi economica. Però una cosa è certa, nell’ambito delle costrizioni biologiche o ambientali, restiamo persone libere di fare delle scelte. Quindi per ogni difficoltà che incontriamo nella vita, ci sono sempre differenti soluzioni da adottare, inoltre credere di essere padroni del proprio destino non significa negare il fatto che possiamo essere limitati dalle circostanze, tuttavia, se non siamo soddisfatti delle occasioni che fino ad oggi abbiamo trovato, ci resta la libertà di andare a cercare condizioni migliori. Questo ci insegna che oltre alla autocommiserazione, abbiamo sempre altre opzioni davanti a noi, facendo dell’ottimismo da nostra arma più potente per combattere le situazioni che ci indeboliscono ma soprattutto per aiutarci a credere sempre in noi stessi.
Avere una visione ottimistica della vita comporta ricordare che non siamo sempre e solo condizionati dagli altri; è vero che la società ci influenza (pubblicità, televisione, amici ad altri), ma anche noi, a nostra volta, influenziamo la società. Ricordiamo quindi che è sempre in atto una interazione bidirezionale fra noi e le persone con cui instauriamo dei rapporti. Credere erroneamente che siamo sempre e solo influenzati da altri significa ingannare noi stessi, non avere la giusta autostima e quindi non credere in noi stessi, nel potere di contribuire al progresso dell’umanità. Ricordiamo ancora che oltre a poter influenzare gli altri, possiamo influenzare noi stessi. Avere la possibilità di costruire la nostra realtà significa che ci assumiamo la responsabilità delle scelte che facciamo. Una attenta analisi della società dimostra che molte persone hanno paura di questa libertà di scelta, preferiscono allora rimanere legate alle convenzioni, alle mode o alle ideologie. Purtroppo il prezzo che devono pagare per non inventarsi la loro realtà consiste nel non essere padroni della propria vita e nel permettere che siano altri a decidere per loro. È ovvio che queste persone non stanno vivendo una loro vita, ma quella di un altro; è come conformarsi a ciò che credono di dover essere ma che in realtà non sono, condizione questa che allontana dal vero ottimismo per la vita.
Vera Peiffer ci ricorda con questo libro che se vogliamo crescere e svilupparci, è indispensabile conoscere bene i nostri bisogni ed i nostri sentimenti, rimanendo aperti a nuove esperienze. È anche vero che ci vuole coraggio per allargare i nostri confini, ma ne vale sempre la pena in quanto ciò condurrà ad una vita più soddisfacente per mezzo del libero dispiegamento di tutte le nostre potenzialità.