Nel suo libro Tutti Comunicano pochi si Connettono, John Maxwell ci ricorda quanto sia importante, nella comunicazione, prendersi cura degli altri. Egli sostiene che se vogliamo entrare in connessione con gli altri, dobbiamo trascendere noi stessi; dobbiamo, in buona sostanza, spostare la focalizzazione dall'interno all'esterno, da noi agli altri. Per raggiungere questo obiettivo possiamo incontrare degli ostacoli, tali da distogliere l'attenzione sul nostro vero proposito, aiutare gli altri. Nel raggiungimento di questo fine egli include l'immaturità della persona, l'egocentrismo e la mancanza di apprezzamento per gli altri. In riguardo all'egocentrismo egli ricorda che tutti coloro che sono professionalmente a contatto con il pubblico rischiano sempre di sviluppare un insano egocentrismo. Leader, oratori o docenti rischiano di darsi un'importanza eccessiva, condizione questa nociva per instaurare buoni rapporti. In riguardo a ciò, Maxwell cita Calvin Miller in cui, nel suo libro The Empowered Communicator, viene riportata una ipotetica lettera scritta ad un oratore che certo non brilla come comunicatore e che rappresenta una interessante esemplificazione di come questo problema scatena un impatto negativo sugli altri. Di seguito viene ripotata.
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Caro oratore,
il tuo ego si è trasformato in una parete che separa te e me. Tu non ti preoccupi realmente di me, non è vero? Ti preoccupi quasi esclusivamente dell'efficacia di questo discorso (...) della qualità del tuo lavoro. Temi realmente che io non ti applauda, non è vero? Temi che non rida delle tue batture o che non pianga di fronte ai tuoi commoventi aneddoti. Sei talmente preoccupato di come accoglierò il tuo discorso che non hai riflettuto abbastanza su di me. Avrei potuto amarti, ma sei così preso dal tuo amore per te stesso che il mio non è veramente necessario. Se non ti concedo la mia attenzione è perchè qui mi sento inutile.
Quando ti vedo al microfono, vedo Narciso allo specchio (...) La tua cravatta è dritta? I tuoi capelli sono ben pettinati? Il tuo portamento è impeccabile? La tua fraseologia è perfetta?
Si direbbe che tu hai il controllo di tutto, tranne che del pubblico. Vedi perfettamente tutto quanto, tranne noi. Ma ho paura che questa cecità nei nostri confronti ci abbia resi sordi ai tuoi. Adesso dobbiamo andare, ci dispiace. Contattaci più avanti. Torneremo da te (...) quando avrai abbastanza senso della realtà da vederci (...) quando i tuoi sogni saranno andati in frantumi (...) quando il tuo cuore sarà infranto (...) quando la tua arroganza avrà fatto i conti con la disperazione. Allora ci sarà spazio per tutti noi nel tuo mondo. Allora non ti chiederai se applaudiremo la tua brillantezza. Sarai uno di noi.
Allora abbatterai la barriera creata dall'ego e userai quelle stesse pietre per costruire un ponte di relazioni cordiali. Allora ti incontreremo su quel ponte. Allora ti ascolteremo. Tutti gli ascoltatori vengono ascoltati con gioia quando dimostrano comprensione. Il tuo pubblico
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Questa particolare lettera, a dir poco 'scottante', rivela quanto coloro che ascoltano un oratore, sia esso docente o politico, si sentano apprezzati, coinvolti dall'oratore stesso. Quando viene creato valore aggiunto nella comunicazione si dimostra di apprezzare realmente gli altri. Infatti in ogni attività che svolgiamo, per avere successo nella vita, dobbiamo imparare a lavorare con gli altri ed attraverso gli altri. Questo comporta capire il valore degli altri. Ed è anche vero che quando impariamo a spostare la nostra focalizzazione da noi stessi agli altri, ci si spalanca davanti il mondo intero.