giovedì 11 novembre 2010

La dieta della longevità cerebrale

Nell'alimentazione per mantenere un cervello giovane non c'è niente di difficile o di sgradevole. In effetti, non si tratta di una dieta nel senso comune della parola.
La dieta della longevità cerebrale non è una raccolta di menù, ma un insieme di princìpi. Ecco di seguito un elenco completo:
Evitare i grassi in eccesso. Quello che fa bene al cuore, fa bene al cervello: il cervello è carne e sangue, ma il sangue circola male se i grassi si depositano all'interno delle arterie. Inoltre, i grassi possono essere la causa di un vero e proprio processo di putrefazione del cervello.
Mangiare sostanze nutrienti. Il sistema nervoso ha bisogno di una gamma molto ampia di sostanze. Inutile affaticare l'apparato digerente con la digestione, l'assimilazione e l'escrezione di grandi quantità di "pseudo-cibo". Meno cibo, ma migliore.
Evitare l'ipoglicemia. Il glucosio è il carburante del nostro cervello. Se nel sangue il contenuto di questo zucchero scende, pensiero e memoria ne risentono per primi. Se la carenza si aggrava, alcune cellule nervose possono andare perdute in modo definitivo. Prudenza, quindi, con le diete dimagranti troppo rigide: possono causare la perdita di milioni di cellule cerebrali.
Abituarsi ad una dieta relativamente povera di calorie. Non restate affamati, ma tenetevi leggeri. La riduzione delle calorie è una delle poche ricette sicure per la longevità. Comunque, se imparerete ad usare meno grassi ed a scegliere cibi di alto potere nutritivo, tenderete a introdurre naturalmente nell'organismo meno calorie.
Seguire una dieta equilibrata. Non si intende consumare uguali quantità dei 'quattro tipi principali di alimenti'. Questo è appunto il tipo di dieta non equilibrata e troppo ricca di grassi che tanto nuoce alla salute nei paesi industrializzati. L'equilibrio va ricercato tra i cibi a base di farine integrali, verdura, frutta, proteine provenienti non dalla carne ma dai legumi e, fino ad un certo punto, dal pesce, ai quali si potrebbe aggiungere una modesta quantità di formaggi e carni magre (ma solo per coloro che non possono farne a meno).
Ricorrere agli integratori alimentari. Numerosi esperti sostengono che una dieta equilibrata fornisce quantità sufficienti di tutte le sostanze biologicamente indispensabili. La dieta sufficiente a chi è in forma può non fornire tutte le sostanze necessarie ad un lungo periodo di rigenerazione cerebrale.
Consumare cibi veri. Non insaporiti, colorati, gonfiati, imbalsamati, né inquinati dagli antiparassitari o dai diserbanti. Scegliete alimenti che abbiano subìto la minore quantità possibile di trattamenti industriali: il pasto più sano sarà quello che vi preparate da soli, con ingredienti semplici e possibilmente genuini.


Oltre a queste indicazioni di base è utile ricordare che particolarmente utili per soddisfare il fabbisogno proteico cerebrale sono i derivati della soia; infatti sono poveri di grassi e ricchi di aminoacidi, che danno vita ai neurotrasmettitori. La proteina della soia è anche un efficace antidoto contri i radicali liberi, perchè contiene genistein, un potente antiossidante. La soia innalza il livello della frazione 'buona' del colesterolo (HDL), quella legata alle lipoproteine ad alta densità, e riduce i trigliceridi. E' inoltre ricca di due aminoacidi, la glicina e l'arginina, che controllano la secrezione di insulina e contribuiscono a stabilizzare la glicemia.
Un 25% dell'apporto calorico globale dovrebbe provenire da frutta e verdura. I fagioli, in particolare, sono molto nutrienti e ricchi di proteine che si possono cucinare in modi tanto numerosi quanto saporiti. Grazie all'alto potere nutritivo ed alla ricchezza delle proteine, i fagioli sono un ottimo sostituto della carne. Bisognerebbe ricorrere il più possibile a frutta e verdura fresche. Sarebbe importante anche scegliere prodotti 'biologici', coltivati senza l'uso di diserbanti ed insetticidi. Queste sostanze, infatti, possono rivelarsi estremamente dannose per il cervello.
In ultimo si deve ricordare che una dieta prevalentemente vegetariana aumenta la resistenza alle infezioni comuni. Ciò potrebbe dipendere non solo dal fatto che il nostro sistema immunitario disporrà della materia prima biologica che gli è indispensabile, ma anche dall'assimilazione di una serie di princìpi attivi scoperti di recente; particolarmente abbondanti in alcuni vegetali della famiglia delle crocifere (cavolo, broccoli, cavolini di Bruxelles), tali sostanze possiedono potenti proprietà farmacologiche e antivirali.
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Tratto da: Il cervello giovane, Dharma Singh Khalsa e Cameron Stauth
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