Nell'articolo precedente (Emozioni Irrisolte e cancro) si è capito che per raggiungere una condizione ottimale di salute psicofisica è necessario essere in equilibrio con le proprie emozioni, possedere un forte senso di amor proprio e rispetto per sè stessi, inoltre alcuni studi hanno dimostrato che buona parte delle vittime del cancro sono persone che hanno perso ogni opportunità di esprimersi in modo creativo. Vogliamo ora continuare lo studio di questo argomento e capire quanto siano potenti le nostre emozioni sul nostro stato di salute, ed in modo particolare le 'emozioni irrisolte' le quali hanno la capacità e soprattutto la forza di rivoltarsi contro di noi provocando danni a tutti i nostri sistemi biologici, quindi parliamo di organi e tessuti.
Un disturbo psicosomatico (la capacità di uno stato psichico di influenzare il soma, ciò il nostro corpo) viene spesso preso come aspetto secondario nell'analisi di una patologia, partendo dal presupposto che tale condizione sia solo una fantasia o una pura fissazione di alcuni pazienti. Alcuni ricercatori sono arrivati a stimare, come dice il dr. Roy Martina nel suo libro Equilibrio Emozionale, che ben il 90% di tutti i problemi fisici hanno una radice di natura psicologica. Lo sesso Martina, grande esperto di medicina tradizionale cinece, afferma che dove l'energia fluisce, diminuiscono o addirittura scompaiono i blocchi emozionali. Non per nulla la millenaria medicina cinese ed ora i primi risultati della fisica quantistica ci fanno capire che l'energia è la matrice formante della materia; quando è presente nel nostro essere energia derivante da emozioni irrisolte, ne consegue una totale disarmonia, questa disturba i campi elettrici delle cellule e produce una forma di caos biochimico che influisce sull'integrità del sistema rendendo più vulnerabili alla malattia. Ogni forma di disagio, afferma il dr. Martina, rappresenta una turbolenza; una turbolenza è provocata da emozioni irrisolte. Lo stress non nasce da fattori esterni ma dal modo in cui i fattori esterni riescono ad influire sui nostri fattori interni.
Tutto ciò in effetti non è strano, se esaminiamo questo argomento con estrema obiettività ed onestà con noi stessi. Il più delle volte questa volontà manca. E' ovviamente molto più semplice consegnare nelle mani di un terapeuta il nostro corpo, la nostra salute e dirgli: "Tieni, riparami ciò che è rovinato, risolvimi il problema, metti a posto ciò che non funziona!". Anche se il medico o trapeuta con massima professionalità ed attenzione si impegnerà a riportare nelle migliori condizioni possibili il corpo del suo paziente, ciò che manca è la presa di coscienza da parte del malato di esaminare la propia vita, i propri sentimenti, le proprie emozioni.
Ricordiamo in ultimo che l'equilibrio delle emozioni è un fattore essenziale per la longevità. Alcuni studi sull'invecchiamento hanno dimostrato che le caratteristiche emotive che fanno prevedere una maggiore longevità sono ricollegabili al fatto di sentirsi collegati con gli altri, avere uno scopo nella vita e di essere curiosi. Altri studi evidenziano che l'autostima, i legami sociali e la soddisfazione esistenziale sono importanti per il raggiungimento della longevità.