Erbert Hubbard disse che il più grande errore che un uomo può commettere è quello di aver paura di commetterne uno. Nel suo libro Psicocibernetica, il dr. Maxwell Maltz analizza la condizione dell’incertezza nell’ambito del meccanismo dell’insuccesso. Nella sua osservazione il dr. Maltz evidenzia il vero problema di coloro che hanno paura di fallire: sbagliare produce indicibili orrori per la persona che tenta di credersi perfetta. Per queste persone il modo migliore per non sbagliare è evitare il maggior numero di decisioni e rimandarle il più possibile, l’altro consiste nel crearsi un comodo capro espiatorio da criticare.
Come possono essere aiutati questi soggetti? In primo luogo essi devono capire che: nessuno può raggiungere sempre la perfezione. Il dr. Maltz porta l’esempio dei battitori di baseball; nessuno d’essi ha mai raggiunto la media di mille. Se un battitore batte bene tre volte su dieci è considerato bravo; il grande Babe Ruth, oltre ad essere considerato uno dei migliori giocatori di baseball, detiene anche il record per il maggior numero di colpi mal effettuati.
Vi è un altro principio importantissimo da tenere in considerazione: è nella natura delle cose progredire con l’azione, commettendo errori e correggendosi. Al riguardo vi sono tantissimi esempi da cui imparare: un siluro guidato arriva letteralmente al bersaglio attraverso una serie di errori e correggendo continuamente la sua traiettoria; la stessa cosa avviene per una nave o ancor di più per un veliero che è soggetto alla forza del vento, non sempre omogenea, lo stesso avviene per un aereo. Se tutto ciò lo applichiamo alle scelte e alle decisioni che gli uomini prendono quando perseguono un obiettivo, si comprende che non si può correggere la direzione restando inerti; il più delle volte si devono considerare i fatti noti di una situazione, valutare le possibili conseguenze dei vari modi di agire e infine scegliere quello che sembra offrire la soluzione migliore pur considerando che una percentuale di rischio esiste sempre, ma una cosa è certa: ci si può sempre correggere nel corso dell’azione.
Un terzo principio ricorda che: solo i mediocri non sbagliano mai. Ricordiamo che per superare l’incertezza bisogna capire il ruolo che la stima di se stessi ha nell’indecisione. Spesso troviamo individui che sono indecisi perché hanno paura di perdere la fiducia in se stessi, se si prova che hanno torto. Un consiglio veramente appropriato è quello di usare sempre la stima di se stessi a proprio vantaggio, piuttosto che contro di sé convincendosi di questa verità: i grandi uomini e le grandi personalità sbagliano e ammettono i loro errori, è il mediocre che ha paura di ammettere di aver sbagliato.
Concludiamo con un’affermazione di Samuel Smiles: “Impariamo la saggezza molto di più dai nostri sbagli che dai nostri successi. Scopriamo ciò che è giusto trovando ciò che non lo è e probabilmente chi non ha mai fatto errori non ha mai scoperto nulla”. Una prova inconfutabile di questa affermazione è la vita di Edison; egli lavorava ai suoi progetti usando il metodo dell’eliminazione. Se qualcuno gli chiedeva se fosse scoraggiato dai tanti tentativi infruttuosi per la realizzazione della lampadina, egli rispondeva di no, perché ogni tentativo inconcludente in meno era un altro passo verso la meta.
Come possono essere aiutati questi soggetti? In primo luogo essi devono capire che: nessuno può raggiungere sempre la perfezione. Il dr. Maltz porta l’esempio dei battitori di baseball; nessuno d’essi ha mai raggiunto la media di mille. Se un battitore batte bene tre volte su dieci è considerato bravo; il grande Babe Ruth, oltre ad essere considerato uno dei migliori giocatori di baseball, detiene anche il record per il maggior numero di colpi mal effettuati.
Vi è un altro principio importantissimo da tenere in considerazione: è nella natura delle cose progredire con l’azione, commettendo errori e correggendosi. Al riguardo vi sono tantissimi esempi da cui imparare: un siluro guidato arriva letteralmente al bersaglio attraverso una serie di errori e correggendo continuamente la sua traiettoria; la stessa cosa avviene per una nave o ancor di più per un veliero che è soggetto alla forza del vento, non sempre omogenea, lo stesso avviene per un aereo. Se tutto ciò lo applichiamo alle scelte e alle decisioni che gli uomini prendono quando perseguono un obiettivo, si comprende che non si può correggere la direzione restando inerti; il più delle volte si devono considerare i fatti noti di una situazione, valutare le possibili conseguenze dei vari modi di agire e infine scegliere quello che sembra offrire la soluzione migliore pur considerando che una percentuale di rischio esiste sempre, ma una cosa è certa: ci si può sempre correggere nel corso dell’azione.
Un terzo principio ricorda che: solo i mediocri non sbagliano mai. Ricordiamo che per superare l’incertezza bisogna capire il ruolo che la stima di se stessi ha nell’indecisione. Spesso troviamo individui che sono indecisi perché hanno paura di perdere la fiducia in se stessi, se si prova che hanno torto. Un consiglio veramente appropriato è quello di usare sempre la stima di se stessi a proprio vantaggio, piuttosto che contro di sé convincendosi di questa verità: i grandi uomini e le grandi personalità sbagliano e ammettono i loro errori, è il mediocre che ha paura di ammettere di aver sbagliato.
Concludiamo con un’affermazione di Samuel Smiles: “Impariamo la saggezza molto di più dai nostri sbagli che dai nostri successi. Scopriamo ciò che è giusto trovando ciò che non lo è e probabilmente chi non ha mai fatto errori non ha mai scoperto nulla”. Una prova inconfutabile di questa affermazione è la vita di Edison; egli lavorava ai suoi progetti usando il metodo dell’eliminazione. Se qualcuno gli chiedeva se fosse scoraggiato dai tanti tentativi infruttuosi per la realizzazione della lampadina, egli rispondeva di no, perché ogni tentativo inconcludente in meno era un altro passo verso la meta.