Possiamo capire se stiamo manifestando un atteggiamento che potrebbe portarci al fallimento di una nostra iniziativa? O ancor peggio vedere la nostra vita come un disastro su tutti i fronti?
Esistono dei segnali ben precisi che tutti noi manifestiamo e che ci permettono di individuare atteggiamenti, ragionamenti, modi di vivere che ci conducono inesorabilmente al fallimento. La stessa cosa avviene nell’ambito della nostra salute. È consueto interpretare un sintomo o una sindrome come un avvenimento maligno, da eliminare, credendo che la soppressione di questo porterà ad una guarigione (ovviamente solo presunta). In medicina un sintomo è un segno molto importante in quanto ci permette di capire quale organo o sistema ha bisogno di cure; può essere interpretato come un ‘indicatore’ o ‘segnalatore’ utilissimo al fine di una precisa diagnosi.
Come per un sintomo fisico, quando impariamo a riconoscere certi tratti della nostra personalità come segnali di insuccesso, dobbiamo prendere coscienza del fatto che questi sono indesiderabili ma nella stessa misura importanti perché ci fanno prendere consapevolezza di noi stessi; dovremmo comunque pensare che non li vogliamo, che debbano uscire dalla nostra vita, ma aspetto ancor più importante convincere noi stessi in modo profondo che essi non ci porteranno alla felicità. Ricordiamo che nessun essere umano è immune da queste sensazioni e da questi atteggiamenti negativi. Anche le persone che hanno maggiore successo, in qualunque campo della vita, a volte li provano. La cosa importante è riconoscerli per quello che sono, iniziando subito un’azione positiva per correggere l’atteggiamento.
A questo riguardo gioca un ruolo importantissimo l’immagine che abbiamo di noi stessi. Vi sono persone che perseguono con tenacia e dedizione obiettivi importanti e meritevoli nella loro vita; durante questo faticoso e duro cammino riescono a continuare la loro corsa verso la meta, ma arrivati al raggiungimento del loro obiettivo, accade qualcosa che non permette il completo raggiungimento. Pare si presenti qualche avvenimento che va a sabotare tutto il lavoro fatto in precedenza. In questi casi l’immagine che abbiamo del nostro ‘io’ che nel tempo si è formata è, in realtà, quella di una persona indegna, incompetente ed inferiore, senza alcun diritto al successo o a godere degli aspetti migliori della vita. Ciò avviene a livello inconscio e siccome la maggior parte delle scelte e delle azioni sono regolate dalla nostra componente non razionale, si ha un vero e proprio sabotamento nel momento in cui si deve ricevere l’atteso premio per le nostre fatiche.
Facciamo quindi attenzione a cosa pensiamo realmente di noi stessi, a cosa ci è stato insegnato in riguardo a noi stessi. Se non lo cambiamo con determinazione, rischiamo di essere il risultato della creazione degli altri.
Esistono dei segnali ben precisi che tutti noi manifestiamo e che ci permettono di individuare atteggiamenti, ragionamenti, modi di vivere che ci conducono inesorabilmente al fallimento. La stessa cosa avviene nell’ambito della nostra salute. È consueto interpretare un sintomo o una sindrome come un avvenimento maligno, da eliminare, credendo che la soppressione di questo porterà ad una guarigione (ovviamente solo presunta). In medicina un sintomo è un segno molto importante in quanto ci permette di capire quale organo o sistema ha bisogno di cure; può essere interpretato come un ‘indicatore’ o ‘segnalatore’ utilissimo al fine di una precisa diagnosi.
Come per un sintomo fisico, quando impariamo a riconoscere certi tratti della nostra personalità come segnali di insuccesso, dobbiamo prendere coscienza del fatto che questi sono indesiderabili ma nella stessa misura importanti perché ci fanno prendere consapevolezza di noi stessi; dovremmo comunque pensare che non li vogliamo, che debbano uscire dalla nostra vita, ma aspetto ancor più importante convincere noi stessi in modo profondo che essi non ci porteranno alla felicità. Ricordiamo che nessun essere umano è immune da queste sensazioni e da questi atteggiamenti negativi. Anche le persone che hanno maggiore successo, in qualunque campo della vita, a volte li provano. La cosa importante è riconoscerli per quello che sono, iniziando subito un’azione positiva per correggere l’atteggiamento.
A questo riguardo gioca un ruolo importantissimo l’immagine che abbiamo di noi stessi. Vi sono persone che perseguono con tenacia e dedizione obiettivi importanti e meritevoli nella loro vita; durante questo faticoso e duro cammino riescono a continuare la loro corsa verso la meta, ma arrivati al raggiungimento del loro obiettivo, accade qualcosa che non permette il completo raggiungimento. Pare si presenti qualche avvenimento che va a sabotare tutto il lavoro fatto in precedenza. In questi casi l’immagine che abbiamo del nostro ‘io’ che nel tempo si è formata è, in realtà, quella di una persona indegna, incompetente ed inferiore, senza alcun diritto al successo o a godere degli aspetti migliori della vita. Ciò avviene a livello inconscio e siccome la maggior parte delle scelte e delle azioni sono regolate dalla nostra componente non razionale, si ha un vero e proprio sabotamento nel momento in cui si deve ricevere l’atteso premio per le nostre fatiche.
Facciamo quindi attenzione a cosa pensiamo realmente di noi stessi, a cosa ci è stato insegnato in riguardo a noi stessi. Se non lo cambiamo con determinazione, rischiamo di essere il risultato della creazione degli altri.