domenica 18 dicembre 2011

Fumatori: se sapeste...

Fonte: Promiseland

Fumate? Non saranno gli imprenditori del tabacco a lamentarsene, loro non indietreggiano davanti a niente pur di sviluppare il mercato ed arruolare nuove vittime. Ecco sei buone ragioni per boicottare il tabacco. Un interessante articolo di Emmanuelle Blanc.
Quale prodotto di consumo corrente* uccide la metà di coloro che lo apprezzano? Quale articolo veduto ad ogni angolo di strada provoca più decessi, negli Stati Uniti, che l’AIDS, gli incidenti stradali, gli omicidi, i suicidi e gli incendi tutti insieme? Quale sostanza prodotta su larga scala e quotata in borsa fa tante vittime, ogni giorno nel mondo, quante trenta Boing 747 che si schiantano? Il tabacco.
“Per qualsiasi altro prodotto una tale dimostrazione avrebbe causato l’immediata soppressione” insorge il Professor Gérard Dubois, presidente dell’Alleanza contro il tabacco. “Per il tabacco no. Lo si sa, ma non facciamo niente, o molto poco rispetto alle prove schiaccianti”. Perché dietro la cortina di fumo prolifera un’industria potente e manipolatrice. Il professor Gérard Dubois ne ha fatto un libro “Le rideau de fumée” (La tenda di fumo n.d.t.) per le edizioni Seuil e Nadia Collot un documentario “Tabacco, la cospirazione”, abbiamo fissato sei punti che dovrebbero scuotere i fumatori e dissuadere chi vorrebbe diventarlo.
Menzogne
A partire dalla metà del secolo scorso i produttori di sigarette sapevano che il 94% dei tumori ai polmoni si sviluppano nei fumatori. Hanno continuato, ciò nonostante, a negarlo per decenni, assicurando a mezzo stampa che se la sigaretta fosse pericolosa sarebbe stata, con tutta evidenza, ritirata dal mercato! Omertà anche sui rischi legati al tabagismo passivo, che i fabbricanti stessi hanno riconosciuto da molto tempo.Il fumo passivo è responsabile di dieci morti al giorno in Francia.
Disinformazione
Per contrastare i messaggi allarmanti delle autorità sanitarie degli scienziati indipendenti sono stati ingaggiati dalle compagnie del tabacco per pubblicare, in cambio di convenienti remunerazioni, delle ricerche rassicuranti… troppo rassicuranti ad essere sinceri.
Manipolazione dei giovani
Anche se dicono il contrario, i giganti del tabacco hanno immaginato ogni tipo di strategia per sedurre i più giovani. Come ci svela un documento interno della società RJReynolds: tutto deve essere fatto per raggiungere la fascia dei 14-24 anni! E anche per preparare i più giovani. Il personaggio Joe Camel, un dromedario molto trendy col cappellino era, negli anni ’80, tanto popolare che Topolino fra gli Americani. In Francia la distribuzione di accendini gratuiti, di pacchetti in edizione limitata, di magliette e altri prodotti derivati, per molto tempo tollerata, ha finito per essere vietata, così come la vendita dei mini-pacchetti (dieci sigarette) e la sponsorizzazione delle serate nelle discoteche. A quando il prossimo attacco?
Dipendenza garantita
Gli additivi, che possono rappresentare dal 15 al 20% del peso di una sigaretta non ci sono solo per migliorarne il sapore. L’aggiunta di ammoniaca, per esempio, permette alla nicotina di raggiungere più velocemente il cervello ed infine, di aumentare la dipendenza. Philip Morris è la prima industria ad averlo scoperto ed è stata seguita dai suoi concorrenti. Il divieto di farlo è stato richiesto da molti esperti ed è in discussione in Europa.
Altro additivo autorizzato: la teobromina. Quando è inalata, questa sostanza naturalmente presente nel cioccolato, ha la particolarità di dilatare i bronchi, diminuendo così l’irritazione causata dal fumo e dando anche la sensazione di respirare meglio fumando. Furbescamente certi fabbricanti hanno lanciato delle sigarette senza additivi lasciando credere che sono meno nocive, cosa falsa ovviamente.
Reti parallele
Le due o tre stecche portate dall’estero dai privati sono una goccia d’acqua nell’oceano del mercato parallelo delle sigarette (nel 2000 il 30% delle sigarette esportate sono sparite dalla circolazione). Si sa in effetti che la maggior parte del tabacco di contrabbando arriva per container interi. Cosa che presuppone un’organizzazione perfettamente rodata e probabili alleanze tra industriali del tabacco e mafia internazionale.
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