lunedì 16 maggio 2011

Il latte e gli ormoni

Fonte: AgireOra
Ennesimo aspetto negativo del consumo di latte: la presenza dell'ormone somatotropo.

Ormai siamo ben consapevoli del fatto che le carni degli animali di allevamento sono farcite di antibiotici, anti infiammatori, anabolizzanti e ormoni, tra i quali risulta particolarmente interessante ai fini del "consumatore" umano l'ormone somatotropo.
Quest'ormone è secreto dal lobo anteriore dell'ipofisi; presiede l'accrescimento, la formazione dell'apparato scheletrico e la maturazione sessuale. In medicina (umana) viene somministrato per correggere ritardi nella crescita o nello sviluppo sessuale. Influenza quindi anche lo sviluppo della ghiandola mammaria.
Ora, quotidianamente mescolato ai mangimi dei giovani vitelli, ne incrementa un più rapido sviluppo ponderale, per cui l'allevatore riesce a portare al macello animali giovanissimi in più breve tempo, guadagnando quindi di più, avendoli dovuti mantenere a suo carico per un tempo minore.
Sorvolo sugli effetti di questo kit innaturale sulle carni consumate, che sono palesi; poniamo l'attenzione invece su un alimento generalmente ingollato a occhi chiusi, in quanto sempre pastorizzato: il latte.
In effetti la pastorizzazione del latte ha interrotto una catena di malattie di cui non si riusciva a individuare l'origine, finché non si è capito che erano i latticini il veicolo di germi e virus anche pericolosissimi, quali gli agenti del tifo e le brucelle (qui noto che la pastorizzazione non è sterilizzazione, per cui c'è chi consiglia sempre per qualsiasi latte la bollitura casalinga).
Ma altre componenti, tipo gli antibiotici e gli ormoni presenti nel latte della bovina nutrita con mangimi, rimangono tali e quali, con tutte le loro potenzialità. La quantità di ormone somatotropo viene inoltre aumentata nei mangimi somministrati alle mucche adibite alla produzione intensiva del latte.
Poiché qualcuno potrebbe essere a conoscenza del fatto che gli ormoni nei mammiferi hanno tutti la stessa formula chimica, si cerca di far passare l'idea che l'ormone somatotropo umano sia diverso da quello bovino e che quello bovino aggiunto nei mangimi sia una cosa diversa, un ormone di sintesi che non agisce su di noi.
Tuttavia, chissà perché, quest'ormone di sintesi è vietato in molti paesi europei, anche se ovunque sia possibile si cerca di farlo accettare come "innocuo". In America si sta per farlo considerare non nocivo negli allevamenti di salmoni, perché crescerebbero così molto più "alla veloce". Si tenta goffamente di sostenere - anche con l'appoggio autorevole di medici e veterinari - che l'ormone somministrato alle bovine (detto "ricombinato") non stimola nella nostra specie né la moltiplicazione cellulare, che potrebbe provocare la malattia tumorale, né un incremento abnorme della statura, con possibili complicazioni a carico delle cartilagini ecc. (infatti la statura umana tende ad aumentare nei paesi cosiddetti del benessere, grandi consumatori di latte vaccino).
Tuttavia nel 2002 il Comitato scientifico veterinario della Commissione europea che si occupa della salute pubblica (Scvph), oggi assorbito dall'Autorità per la sicurezza alimentare di Parma (Efsa), aveva prodotto un ampio studio in cui si sosteneva che l'ormone somatotropo "ricombinato" stimolerebbe nell'organismo l'accrescimento di un composto detto IGF-1 (fattore di crescita insulinico) resistente alla digestione gastrica, in grado di stimolare nell'uomo la replicazione di cellule tumorali della prostata, del colon e della mammella. Quest' ormone IGF-1 (più conosciuto come IGF-I o come somatomedina C, che è il vero ormone anabolicamente attivo, anche in uso tra i culturisti) resistente ai trattamenti termici e alla pastorizzazione, assimilabile dall'organismo umano attraverso l'intestino, sarebbe un prodotto del "ricombinamento"; cioè invece dell'ormone somatotropo "semplice" ci troveremmo, attraverso il "ricombinamento", qualcosa che potrebbe risultare ancora più attivo e pericoloso per gli "utilizzatori finali" del latte vaccino.
Il comitato, dunque, ha sollevato fondati dubbi sulla sicurezza della somatotropina nei mangimi somministrati agli animali da allevamento, facendo riferimento a numerosi studi in cui è stata dimostrata l'interferenza dell'IGF-1 nelle funzioni endocrine e il legame tra lo sviluppo di forme tumorali e l'innalzamento dell'IGF nell'organismo.
Noto che non una parola è stata detta in quelle importanti ricerche sulla presunta differenza tra l'ormone somatotropo umano e quello bovino.
Tutto passa sotto silenzio e la disinformazione regna sovrana. Anzi il latte è consigliato insistentemente come prevenzione dell'ostoporosi ecc., cosa totalmente falsa, perché, al contrario, le proteine animali del latte pare favoriscano l'allontanamento del calcio dalle ossa.
Quando in alto loco l'argomento "somatotropo" nei mangimi animali viene sfiorato, anche in importanti congressi medici, se ne parla solo nella maniera più rassicurante. Mettere in dubbio le virtù del latte potrebbe far crollare tutto un settore economico; meglio tacere e lasciare le cose come stanno.

dott.ssa Marisa di Bartolo
Medico veterinario, scrittrice, giornalista
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