domenica 17 aprile 2011

L'inganno dello "Squilibrio Chimico"


Non esiste alcun esame scientifico che possa identificare uno squilibrio chimico nel cervello come causa dei sintomi attribuiti ai vari "disturbi" elencati nel DSM.
Dalla culla fino alla tomba siamo bombardati con delle informazioni che c'inducono a farci una "pera chimica". Ma guardiamo da vicino ad alcuni aspetti molto importanti di questa nuova filosofia psicoattiva e imperniata sull'uso di farmaci.
Gli psichiatri affermano che la gente "ha bisogno" di un farmaco per combattere il loro "squilibrio chimico" nel cervello che sta causando il "disturbo mentale". Tuttavia, il concetto che uno squilibrio chimico del cervello costituisca la causa di una malattia mentale è falso. Anche se viene propagato da un forte marketing pubblico, è soltanto un pio desiderio psichiatrico. Così come con tutti i modelli di malattia psichiatrica, è stato accuratamente discreditato da ricercatori.
Il diabete è uno squilibrio biochimico. Tuttavia - come dice Joseph Glenmullen, psichiatra di Harvard - "l'analisi inequivocabile dello squilibrio biochimico è un elevato tasso di glucosio nel sangue. In casi gravi, il trattamento prevede iniezioni d'insulina che restaura l'equilibrio del glucosio. I sintomi scompaiono e una nuova analisi evidenza un tasso di glucosio normale. Niente di simile ad uno squilibrio di sodio o glucosio esiste per la depressione o qualsiasi altra sindrome psichiatrica".
Nel 1996, lo psichiatra David Kaiser disse: "...la psichiatria moderna deve ancora provare in modo convincente la causa genetica/biologica di qualsiasi malattia mentale... ai pazienti vengono diagnosticati ‘squilibri chimici' nonostante non esista alcuna analisi per sostenere tale affermazione. Non c'è una concezione reale di cosa sarebbe un equilibrio chimico corretto".
Oggigiorno le immagini radiografiche del cervello, che dovrebbero dimostrare l'origine fisica delle malattie mentali, in realtà non provano un bel niente. È infatti verosimile che i farmaci psicotropi prescritti causino i cambiamenti visti nel cervello. Steven Hyman, Direttore dell'Istituto Nazionale della Salute Mentale, ammette che l'uso indiscriminato di queste indagini radiologiche del cervello produce "immagini del cervello carine ma banali.".
Elliot Valenstein, Dottorato di Ricerca., autore di Blaming the Brain, è inequivocabile: "Non esistono analisi che possano valutare lo stato chimico del cervello di una persona in vita. Nessun segno biochimico, anatomico o funzionale è stato trovato che possa in modo affidabile contraddistinguere i cervelli di pazienti con disturbi mentali".
Secondo Valenstein, "le teorie sono mantenute non soltanto perché non c'è nient'altro che possa sostituirle, ma anche perché sono utili nel promuovere i trattamenti farmacologici".
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