martedì 19 aprile 2011

La scelta vegetariana per il cuore

David Letterman intervista Bill Clinton

Lo speciale tv di Barbara Walters del 25 febbraio 2011 ha ospitato sei celebrità, con tutti i loro pensieri e le loro emozioni sull'intervento a cuore aperto cui sono stati sottoposti. Barbara Walters, Robin Williams e Charlie Rose hanno subito interventi sulle valvole, mentre al presidente Clinton, a Regis Philbin e a David Letterman sono stati impiantati bypass per la malattia coronarica (NdT David Letterman è un conduttore televisivo, comico e produttore notissimo negli USA, conduttore in particolare di un famoso talk show).
In pochi avrebbero potuto sostenere che lo stadio di malattia di queste celebrità non richiedesse l'intervento chirurgico. L'elemento rivelatore dello show è stata la dichiarazione di David Letterman che egli senza dubbio si aspetta, per il futuro, una seconda operazione di bypass. La sobria rassegnazione ad un'inevitabile ricaduta è invece quello cui dobbiamo opporci con forza.
Diciamocelo francamente: la malattia coronarica è una malattia causata dal cibo e potrebbe non esistere. Se i provetti chirurghi di cui si è parlato nello speciale televisivo avessero aperto i loro ambulatori nella Cina rurale, in Papua Nuova Guinea, nell'Africa centrale o tra gli indiani Tarahumara del nord del Messico, avrebbero dovuto cercarsi un secondo lavoro per vivere. Perché tutte quelle sale d'attesa vuote? Queste culture hanno una dieta a base vegetale, nessuna coronaropatia né alcuna necessità di bypass o stent.
La chiave della nostra salute vascolare è nello strato più interno che riveste i nostri vasi sanguigni, formato da cellule endoteliali. Queste cellule producono molecole di ossido nitrico, che rende più fluido il flusso sanguigno, dilata i vasi quando ce n'è bisogno, inibisce l'infiammazione della parete del vaso sanguigno e, cosa più importante, previene la formazione di trombi o placche.

Dunque, come è possibile che l'ossido nitrico non funzioni?

Ogni volta che mangiamo i cibi piu' diffusi nella dieta occidentale, cioè oli, latte e latticini, carne, pesce, pollame e caffeina, danneggiamo le nostre cellule endoteliali e compromettiamo i livelli protettivi di ossido nitrico. Le autopsie su giovani ventenni morti per incidenti, omicidi o suicidi confermano che la malattia coronarica ora è molto diffusa (anche se solo allo stadio iniziale). Il continuo danneggiamento delle cellule endoteliali provocato dal cibo porta a occlusioni da placca, angina, infarto miocardico, ictus, e quindi rende necessari gli stent e la chirurgia vascolare. I cardiologi concordano sul fatto che queste procedure sono solo un rimedio temporaneo e non sono in grado di incidere sulle cause della malattia.
E il colesterolo? Il colesterolo è uno spettatore innocente, nelle popolazioni che hanno una dieta a base vegetale, sono dotate di un endotelio sano e intatto e di copiose quantità di ossido nitrico. Quando invece i livelli di ossido nitrico precipitano, con l'introduzione della dieta occidentale, i tessuti endoteliali si alterano e consentono al colesterolo di penetrare nella parete vascolare, creando accumulo di placca e occlusioni, e compromettendo il flusso sanguigno.
Abbassare il colesterolo aiuta, ma la chiave è evitare di mangiare i cibi che danneggiano ulteriormente l'endotelio. Questo è stato il focus nel nostro lavoro di consulenza ai pazienti fin dal 1985. Ed è per questo che siamo riusciti a curare con successo questa malattia con l'intervento sulla dieta, in centinaia di pazienti, con la tecnica descritta nel mio libro "Prevent and Reverse Heart Disease" (Prevenire e risolvere la cardiopatia). Con questo approccio nutrizionale l'endotelio può rapidamente recuperare la sua produzione di ossido nitrico, bloccare la progressione della malattia e spesso ottenere una significativa regressione della malattia. Il risultato è che i pazienti raramente devono ricorrere a stent o bypass.

Nota per David Letterman: il tuo destino dipende dalla tua forchetta.

Perché i medici non presentano ai propri pazienti l'opzione della dieta a base vegetale?

1. Nessuno ha mai insegnato loro i principi della nutrizione e non hanno familiarità con l'efficacia dell'approccio a base vegetale.
2. Non hanno tempo per fornire consulenza nutrizionale al paziente.
3. Spesso non hanno la competenza per indurre il paziente a compiere i necessari cambiamenti comportamentali.
4. Le assicurazioni che pagano questo tipo di consulenze sono rare.
5. Lo status quo offre notevoli vantaggi economici.

La cura per l'epidemia della malattia coronarica non è una pillola, una procedura o un'operazione. La cura sta nel dare al pubblico la necessaria conoscenza nutrizionale e nel rendere ogni individuo responsabile della protezione della propria salute e della vittoria su questa malattia originata dal cibo.
Fin dai tempi di Ippocrate c'è sempre stato un patto di fiducia tra il medico e il paziente. Informare i pazienti sulle cause della loro malattia è una parte cruciale di tale fiducia. Ma nel caso della coronaropatia, questa conversazione non sta affatto avvenendo. Gli interventi di stent e bypass possono senz'altro salvare la vita nelle emergenze, ma troppo spesso si impiegano queste procedure invasive al primo segno di malattia, con tutta la morbilità e mortalità associate.
Ogni anno negli Stati Uniti eseguiamo 1,2 milioni di stent, con una mortalità dell'1% e un tasso di infarti del miocardio durante l'operazione del 4%. Questo si traduce in 12.000 morti e 48.000 infarti del miocardio ogni anno. Eseguiamo 500.000 interventi di bypass con un tasso di mortalità del 3% e un simile tasso di ictus cerebrale durante l'intervento. In totale, si tratta di 15.000 morti e 15.000 ictus cerebrali ogni anno. In un decennio, queste procedure portano a 270.000 morti, 480.000 infarti del miocardio e 150.000 ictus cerebrali.
Più di quarant'anni fa, alcuni brillanti pionieri definirono la modalità operativa del trattamento cardiologico. A quel tempo questo era tutto quello che avevamo. Ma oggi, con la comprensione di che cosa provoca questa malattia, abbiamo la potente opzione di arrestrare e prevenire questa epidemia. Ma questo non potrà mai avvenire fintantoche' la terapia sintomatica rappresenta una fonte di enormi profitti economici. Il cambiamento sarebbe disastroso anche per istituzioni molto potenti. La USDA (United States Department of Agriculture - Ministero dell'Agricoltura Usa), che sovvenziona l'industria zootecnica, costruisce una piramide alimentare per il pubblico ogni cinque anni, zeppa di suggerimenti nutrizionali che, invece di prevenire, promuovono ulteriormente la malattia. L'industria da 5 miliardi di dollari degli stent e quella da 25 miliardi della statina di certo non sono ansiose di veder sparire quest'epidemia. Sono pochi i cardiochirurghi che desiderano avere meno pazienti.
Lo speciale tv di Barbara Walters sulla cardiochirurgia delle celebrità è stato toccante, ma provate un po' a immaginare uno speciale di un'ora in prima serata dedicato a spiegare al pubblico che la malattia coronarica - il nostro killer numero uno - potrebbe non esistere e che il nostro destino è nelle nostre mani. Magari potrebbe ospitarlo proprio David Letterman nel suo talk show.

Dott. Caldwell B. Esselstyn, Jr.,
Direttore del Programma di prevenzione e inversione della malattia cardiovascolare,
Cleveland Clinic Wellness Institute


Fonte:

Traduzione a cura di Teresa Sassani
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