Fonte: Intrage
È vero che per la crescita è indispensabile mangiare carne? Gli anziani delle generazioni nate negli anni '20 e '30, memori dei tempi in cui anche mangiare un uovo era un privilegio, vorrebbero che sul piatto dei propri nipoti ci fosse tutti i giorni una fettina. I loro figli, cresciuti nell'abbondanza, sono molto più propensi a fare dei distinguo e sono sempre più sospettosi nei confronti della carne, che ormai da tempo viene collocata nella parte più stretta della "piramide alimentare", quella del minor consumo necessario. Molti di loro - 7 milioni, pari al 12 per cento dell'intera popolazione – sono vegetariani, cioè non mangiano carne di alcun tipo. Di questi, un decimo è vegano, ovvero non mangia alcun cibo di origine animale, come latte, formaggi e uova.
Le motivazioni alla base della scelta vegetariana sono le più varie. Le principali sono quella etica (è crudele allevare animali in condizioni di estrema sofferenza); quella igienica (astenersi dalla carne riduce il rischio di diverse malattie croniche) e quella ambientale (a parità di calorie, alimentarsi con carne comporta un consumo di risorse naturali molto maggiore). Per alcuni c'è anche la motivazione religiosa.
Per quanto riguarda i bambini, capita di frequente che i genitori vegetariani impongano loro la medesima dieta. Ma uno studio condotto dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (Ssnv) ha dimostrato che una dieta alimentare di tipo vegetariano non risulta dannosa per i bambini, purché ben pianificata da pediatri esperti. Nello studio erano stati coinvolti 95 bambini tra il primo e il secondo anno di vita, nutriti con un regime alimentare esclusivamente vegetariano e, per il 10 per cento di loro, vegano. Tale regime alimentare non era però gestito da un pediatra. Ciò nonostante, tutti i bambini vegetariani osservati presentavano una crescita normale, salvo pochi casi di alterazioni del ferro e della vitamina B12, "in linea comunque col tipo di alimentazione comune in Italia", secondo il presidente della Ssnv, Leonardo Pinelli, che ha pure aggiunto: "In precedenti studi, si è visto addirittura che, seguendo un menù vegetariano, i bambini si ammalavano meno all'asilo: i bimbi vegetariani hanno difese immunitarie migliori rispetto agli onnivori, i quali seguono un’alimentazione che favorisce una risposta infiammatoria più forte". La conclusione del pediatra è che "anche in età pediatrica, una dieta alimentare di tipo vegetariano non fa male. Dunque è necessario che i pediatri di famiglia non solo non ostacolino la scelta vegetariana da parte dei genitori, ma raggiungano con il tempo un livello di formazione tale da poter supportare le famiglie, senza costringerle a un pericoloso fai da te".