lunedì 13 dicembre 2010

Le parole che creano resistenza e problemi

Continuiamo l'argomento sullla comunicazione in relazione all'elasticità necessaria per il raggiungimento di una buona comunicazione. Andremo ora a considerare quanto sia importante tenere presente che certe parole hanno il potere di creare delle resistenze nella comunicazione. Non per nulla i grandi leader o i grandi comunicatori fanno molta attenzione alle parole che pronunciano ed al relativo effetto che queste possono produrre su coloro che ascoltano.
Anthony Robbins nel suo libro Come ottenere il meglio da sé stessi e dagli altri riporta quanto disse Benjamin Franklin nella sua autobiografia in relazione alla strategia che lui stesso utilizzava per comunicare le sue opinioni mantenendo buoni rapporti: "Ho fatto mia l'abitudine di esprimermi in termini di modestia e cautela, mai ricorrendo, quando proponevo qualcosa che poteva dar luogo a controversie, a parole quali certamente, indubbiamente o altre che conferiscono un'aria di assolutezza ad un'opinione. Al contrario, preferisco dire: ritengo o capisco che una certa cosa è così e così, a me per lo meno sembra; oppure, io non la penserei così per questa e questa ragione; o ancora: immagino che le cose stiano così: o ancora: le cose stanno così, a meno che io non mi sbagli. Abitudine che, a mio avviso, mi è stata di grande aiuto quando mi sono trovato a far accettare le mie opinioni, a persuadere altri ad iniziative che volta a volta mi sono impegnato a promuovere"
Da queste parole capiamo come Franklin sapeva persuadere avendo cura di non suscitare resistenze di sorta alle sue proposte con il ricorso a parole che provocassero risposte negative.
E proprio in riguardo alle parole che possono creare resistenze, c'è né una che solitamente usiamo senza accorgerci della sua azione nefasta: "ma". Se usata inconsciamente e automaticamente, può rivelarsi una delle parole più dannose che ci siano nel nostro linguaggio. Proviamo ad esaminarla.
Se qualcuno dice: "Questo è vero, ma...", cosa viene detto in realtà? Vuol dire che ciò che abbiamo detto non è vero oppure è irrilevante; in pratica la parolina ma ha negato tutto quanto è stato detto prima. Qual'è la nostra reazione quando ci sentiamo dire che sì, è d'accordo con noi, ma...? E cosa succederebbe se si applicasse una semplice sostituzione, mettendo un "é" al posto del "ma"? Di sicuro cambierebbe, dicendo per esempio: "E' vero, e c'è anche qualcosa d'altro che è vero..." oppure: "E' un'idea interessante, e c'è anche un altro modo di vedere la questione...". In entrambi i casi si inizia con un accordo; anzichè suscitare resistenza, si apre la strada verso la vera comunicazione!
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