Nel diciottesimo secolo Ernst Chladni (1756-1827), fisico tedesco nato a Lipsia, applicò ad un violino una lamina sottile di metallo su cui distribuì una piccola quantità di sabbia sottilissima. Facendo scorrere l'archetto sulle corde scoprì che quando sosteneva a lungo uno stesso suono la sabbia si muoveva formando motivi geometrici di cerchi interconnessi e concentrici mentre quando modificava l'altezza del suono le particelle di sabbia si muovevano creando altre forme organiche: spirali, raggiere, griglie esagonali. In questo modo il professor Chladni giunse a due conclusioni importanti: dimostrò che il suono influisce davvero sulla materia fisica e stabilì le basi di una nuova scienza, la cimatica, ovvero lo studio degli effetti delle onde sonore sulla materia fisica.
Gli esperimenti di Ernst Chladni rimasero un'interessante curiosità fino al ventesimo secolo, quando Hans Jenny, uno scienziato svizzero, iniziò una serie di esperimenti a cui si sarebbe poi dedicato tutta la vita. Usando oscillatori di suono elettronici, placche di metallo, microfoni e sofisticati apparecchi fotografici, Jenny sperimentò suoni sinusoidali puri (suoni privi di armonia) di diverse frequenze, registrazioni di musica classica europea e suoni vocali, cantati e parlati. Fotografando i motivi creati da materiali come sabbia, limatura di ferro, acqua, mercurio ed altri liquidi, scoprì che le forme, nel loro costituirsi, si ripetevano in modo prevedibile e ricordavano le strutture di crescita degli organismi viventi: cromosomi, cellule, molecole, tessuti ossei, anelli annuali di alberi e cristalli. Egli dimostrò che la musica produce una struttura visibile simile all'armatura di un tessuto. Scoprì che pronunciando la sillaba "O" al microfono, la sabbia sulla placca di metallo si distribuiva a forma di "O". Pronunciando sillabe di antichi linguaggi, sanscrito ed ebraico, la sabbia assumeva la forma dei simboli scritti corrispondenti a quei suoni mentre dalle nostre lingue moderne non si otteneva lo stesso risultato. Jenny era convinto che la crescita biologica fosse il risultato della vibrazione e che la natura della vibrazione determinasse le strutture risultanti. Pensava che ogni cellula, come risultato di una vibrazione, generasse la sua stessa frequenza mentre un certo numero di cellule di uguale frequenza si combinassero per generare una frequenza nuova in armonia con la prima. Quindi l'organo costituito di queste cellule avrebbe prodotto la sua stessa frequenza ed anche il corpo, come aggregato di ogni sua struttura, avrebbe fatto risuonare la sua stessa frequenza. Le frequenze risultanti sarebbero state il prodotto degli armonici, probabilmente di serie di armonici naturali, in modo che tutte le parti dell'insieme sarebbero state tra loro compatibili.
Jenny riteneva che la chiave per guarire il corpo con determinati suoni si potesse trovare nel comprendere come la frequenza agisce sui geni, le cellule ed altre strutture del corpo. Soltanto così si sarebbero potute determinare con precisione le frequenze corrispondenti ad ogni singolo essere umano ed iniziare ad applicare frequenze curative da fonti esterne con una buona probabilità di ottenere risultati positivi senza rischi per il paziente. Egli suggerisce due metodi di sviluppo per la scienza della cimatica. Nel primo caso consiglia di intraprendere studi di biochimica, bioelettronica, biodinamica e biostruttura al fine di comprendere la relazione tra corpo e frequenza, un metodo che richiede l'uso in laboratorio di apparecchiature altamente sofisticate e complesse. Il secondo metodo implica un esame attento della laringe e dell'orecchio umano per scoprire la causa originaria della vibrazione.
.Tratto da: Musica per guarire - Randall McClellan