martedì 5 ottobre 2010

Effetto Mozart: lo straordinario potere della musica

Krissy era nata prematura in un ospedale di Chicago, con un peso di circa sette etti. Dal momento che la sua sopravvivenza era a rischio, i medici la tenevano in vita artificialmente. A parte qualche carezza sul capo, la sola stimolazione positiva le veniva dalle continue infusioni di Mozart che la madre chiedeva alle infermiere di trasmettere nel reparto maternità. Krissy aveva veramente poche speranze, e la madre è convinta che la musica le abbia salvato la vita.
All’età di un anno Krissy non riusciva a sedersi e cominciò a camminare solo a due. Aveva scarse capacità motorie ed era ansiosa, introversa ed incapace di comunicare. Nonostante tutto, all’età di tre anni i suoi test rivelavano capacità di ragionamento astratto di gran lunga superiore alla media. Una sera i genitori la portarono ad un breve concerto di musica da camera. In seguito, per giorni e giorni Krissy giocò con il tubo vuoto di un rotolo di carta da cucina, che si sistemava sotto il mento e suonava usando un bastoncino come archetto. Piacevolmente sorpresa, la madre la iscrisse ai corsi di violino Suzuki a Chicago, con Vicki Vorrieter, dove la bambina di quattro anni riuscì subito a riprodurre a memoria brani di gran lunga superiori alle sue attitudini fisiche. Nei due anni seguenti, la forza e la coordinazione dei movimenti sullo strumento cominciarono a corrispondere alle sue capacità mentali. Con il sostegno e l’incoraggiamento dei genitori, degli insegnanti e dei compagni, che erano educati allo spirito di gruppo, Krissy smise di torcersi le mani dalla paura e cominciò a socializzare. Unendo coraggio e grazia, la ragazzina che alla nascita pesava meno del suo violino ora si poteva esprimere e poteva essere completamente se stessa.
Negli ultimi anni si sono scoperte molte storie come quella di Krissy. Gli effetti della musica – di Mozart e dei suoi contemporanei soprattutto – su creatività, apprendimento, salute e guarigione sono stati via via più apprezzati. Vediamo alcuni esempi:
• In alcuni monasteri della Bretagna, i monaci fanno ascoltare musica ai loro animali perché hanno scoperto che le mucche trattate con Mozart producono più latte;
• Nello Stato di Washington, gli ufficiali del dipartimento per l’Immigrazione suonano Mozart e musica barocca durante le lezioni di inglese per i nuovi arrivati da Cambogia, Laos ed altri paesi asiatici perché sostengono che questo accelera l’apprendimento;
• Il “pane di Beethoven” fatto lievitare per 72 ore al suono della Sinfonia n.6 viene offerto come una specialità in una panetteria di Nagoya;
• Al Saint Agnes Hospital di Baltimora, i malati nei reparti di terapia intensiva ascoltano musica classica. “Mezz’ora di musica produce lo stesso effetto di dieci milligrammi di Valium” afferma il dottor Raymond Bahr, primario dell’unità coronarica;
• A Edmonton, in Canada, vengono trasmessi quartetti per archi nelle piazze cittadine per calmare il ritmo frenetico dei pedoni e, come risultato, è diminuito lo spaccio di stupefacenti;
• A Tokio, i fabbricanti di noodles (spaghetti di riso e soia serviti in brodo o saltati in padella) vendono “udon musicali” (gli udon sono larghe strisce di pasta fatta con la farina di frumento) fatti con Le Quattro Stagioni di Vivaldi ed il cinguettio di uccelli in sottofondo;
• Nel Giappone settentrionale, le distillerie Ohara affermano che Mozart dà il miglior sakè. La densità del fermento usato per distillare il tradizionale liquore di riso – indice di qualità – aumenta di dieci volte, se sottoposto all’influsso della musica del grande compositore.
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Tratto dal libro: L'Effetto Mozart, curarsi con la musica - Don Campbell
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