La mancanza di fiducia in sé stessi può danneggiare la nostra vita, al punto da creare situazioni anche senza via d'uscita, a meno che non si passi ai ripari e si inizi a costruire una personalità forte e sicura di sé.
In qualunque caso, i danni della bassa autostima sono tanti. Si va dalla malinconia alla depressione, ed in alcuni casi a comportamenti a dir poco antisociali o anche aggressivi. Il libro L'Autostima di Willy Pasini riporta i dati di un'indagine condotta dalla rivista Riza Psicosomatica (ottobre 1996) in cui veniva esaminato un campione di 300 italiani di età compresa fra i 25 ed i 60 anni. Di questi il 65% degli intervistati soffre a causa dell poca stima di sé, il 48% riferisce di non riuscire a comportarsi con gli altri come vorrebbe, il 31% ammette di avere troppi sensi di colpa che gli sbarrano la strada verso la serenità. Tutte queste condizioni creano nel 39% degli intervistati un'infelicità interiore, nel 28% molti rancori e nel 19% la consapevolezza di non riuscire a decidere con grinta ed energia. Nella sua grande esperienza di terapeuta, il prof. Pasini riconosce questo fatto: l'autostima crolla a picco nelle persone che la legano ad eventi o cose fuori da sé. In buona sostanza coloro che hanno una bassa autostima credono che se progetti, lavori o iniziative intraprese non hanno il giusto successo o semplicemente non si realizzano come loro desiderano o sperano, non valgono nulla, hanno un crollo emotivo, fino ad arrivare allo stato depressivo. D'altro canto colui che ha una giusta visione di sé stesso è pienamente consapevole del fatto che non tutti i progetti o iniziative si concludono con successo, che probabilmente alcuni d'essi non raggiungeranno gli obiettivi sperati; questa giusta attitudine mentale permette di imparare sia dai propri errori che migliorare in futuro, aumentando così le probabilità di successo.
Un'altra reazione derivante dalla perdita di autostima è l'atteggiamento aggressivo. Ciò avviene a causa di una eccessiva esibizione di forza, quasi ci fosse in gioco l'onore calpestato. In tutte le organizzazioni sociali, come ad esempio quelle dirigenziali, politiche o religiose, soggetti con una bassa autostima non accettano di buon grado la perdita di un incarico di prestigio. Questi non vogliono rinunciare, perchè il ruolo sociale che occupano è per loro una "statua", testimonianza e piedistallo della loro falsa autostima, infatti, senza d'essa, non sono più nulla. Colui che ha acquisito una corretta e giusta autostima è a conoscenza d'aver svolto, fino ad un certo punto, un ottimo lavoro, il migliore; se altri sono più capaci, ben vengano! Questo modo di vivere una perdita di notorietà è il modo migliore per evitasi stati di depressione, malinconia, e non per ultimo, un inutile rancore per la vita.