I pensieri consci, ripetuti nel tempo, si trasformano in pensiero inconscio. L'esempio più tipico che possiamo fare al riguardo è la guida della nostra autombile. Quando abbiamo imparato a guidare abbiamo dovuto fare molta fatica in quanto si doveva pensare consapevolmente a tutte le azioni associate: decellerare, premere la frizione, cambiare marcia, rilasciare la frizione, contemporaneamente guardare lo specchietto retrovisore e forse girare il volante e così via. All'inizio la difficoltà ci portava a far spegnere il motore o farlo sobbalzare. Ma dopo un po' di pratica siamo giunti a quella condizione in cui guidando dall'ufficio a casa, neanche ce ne accorgiamo, constatando che abbiamo seguito un percorso stradale in modo automatico, senza quasi pensarci. Se continuiamo ad intrattenere gli stessi pensieri o le stesse azioni, questi si trasformeranno da pensieri consci a programmi di pensiero inconscio. Nelle neuroscienze questo fenomeno è chiamato apprendimento hebbiano; in pratica ciò significa che se delle cellule nervose si accendono insieme, queste si legheranno insieme, quindi quando gruppi di neuroni connessi fra di loro vengono continuamente stimolati, daranno vita a delle connessioni sempre più forti e più ricche tra di loro, vedi l'esempio che si faceva prima della guida automobilistica. In buona sostanza si parlerà allora di reti neurali, o gruppi di neuroni che possono lavorare insieme ed indipendentemente in un cervello in funzione; questo risulta essere il modello più recente con cui le neuroscienze spiegano come impariamo e come ricordiamo, inoltre questo può spiegare come il nostro cervello possa cambiare in base ad ogni esperienza nuova, come si possano formare nuovi tipi di memoria e come si sviluppino le capacità, come si manifestino i comportamenti. Le reti neurali sono, al momento attuale, la concezione corrente nelle neuroscienze per spiegare come cambiamo a livello cellulare.
Ma si può cambiare, o spezzare, il ciclo di un processo di pensiero che ormai e diventato inconscio? Sì. Sono necessari però consapevolezza e sforzo. Per fare ciò, in pratica per reinventarsi, è necessario innanzi tutto avere la capacità e la forza di osservare la propria vita. Attraverso l'autoriflessione possiamo diventare più consapevoli dei copioni inconsci che nel nostro passato abbiamo creato (reti neurali) e che involontariamento seguiamo. Ogni essere umano ha dentro di sé un proprio livello di autoconsapevolezza il quale gli permette di osservare il proprio pensiero. Se si riesce ad imparare ad essere separati da questi programmi, possiamo intenzionalmente dominarli, in buona sostanza possiamo esercitare il controllo sui nostri pensieri, in questo modo andiamo ad interrompere quelle rete neurali formatesi nel tempo.
Ma si può cambiare, o spezzare, il ciclo di un processo di pensiero che ormai e diventato inconscio? Sì. Sono necessari però consapevolezza e sforzo. Per fare ciò, in pratica per reinventarsi, è necessario innanzi tutto avere la capacità e la forza di osservare la propria vita. Attraverso l'autoriflessione possiamo diventare più consapevoli dei copioni inconsci che nel nostro passato abbiamo creato (reti neurali) e che involontariamento seguiamo. Ogni essere umano ha dentro di sé un proprio livello di autoconsapevolezza il quale gli permette di osservare il proprio pensiero. Se si riesce ad imparare ad essere separati da questi programmi, possiamo intenzionalmente dominarli, in buona sostanza possiamo esercitare il controllo sui nostri pensieri, in questo modo andiamo ad interrompere quelle rete neurali formatesi nel tempo.
Ormai le neuroscienze sono arrivate alla conclusione che i pensieri producono reazioni chimiche nel nostro cervello; questo ci fa capire allora che i nostri pensieri possono avere un qualche effetto sul nostro corpo fisico. Questo ci porta ancora a dedurre che il nostro modo di pensare abbia un impatto diretto sulla salute e sulle condizioni di vita. Vi sono casi in cui soggetti malati, sia fisicamente che psichicamente, hanno riportato la propria salute alla normalità dopo aver preso coscienza del fatto che dovevano decidere consapevolmente di reinventarsi. Oltre alle condizioni di salute, molti sono riusciti ad essere persone completamente nuove, a reinventarsi una nuova vita, o anche solo a modificare comportamenti sgradevoli o modificare caratteristiche del carattere. Dopo la consapevolezza, ed abbinato lo sforzo, questi individui hanno imparato anche nuovi modi di pensiero ed interrompendo il flusso di pensiero ripetitivo si sono liberati di abitudini familiari, costruendo un concetto più evoluto di chi avrebbero voluto essere, sostituendo una vecchia idea di sé, forse imposta da altri, con un nuovo ideale superiore, esercitandosi ogni giorno mentalmente su come dovrebbe essere questa nuova persona. L'esercitazione mentale, quindi, stimola il cervello a generare nuovi circuiti neurali e cambia il modo in cui il cervello e la mente operano. Possiamo quindi reinventarci!