Una delle ragioni per cui i ricordi episodici rimangono registrati nel nostro cervello così a lungo è dato dal fatto che i nostri sensi sono stati coinvolti nella loro creazione. Questo significa che siamo in grado di rievocarli per molto tempo dopo l’avvenuta esperienza.
Quando associamo un’esperienza sensoriale con i nostri ricordi del passato, questo evento è di per sé un episodio che rafforza il ricordo. Ogni esperienza che proviamo nel nostro mondo esterno provoca sempre un cambiamento nella chimica interna del nostro cervello, proprio perché un flusso di informazioni sensoriali raggiunge il cervello producendo nuove reazioni chimiche, che a loro volta andranno ad alterare l’intera chimica del nostro corpo. Quindi ogni volta che associamo ciò che stiamo sperimentando come nuovo evento con quanto è stato precedentemente cablato a livello neuronale, questo atto associativo è esattamente l’evento che trasforma la connessione in un ricordo. Come dice il dr. Joe Dispenza nel suo libro Evolvi il tuo cervello, noi ‘ricordiamo il nostro ricordare’ attuando una forma di ricablaggio dell’avvenimento. C’è ancora da dire che più forte è stato lo stimolo sensoriale iniziale, tanto maggiore sarà la possibilità di ricordare l’evento e la formazione dei relativi ricordi. Indubbiamente ciò avrà luogo perché gli elementi emozionali dell’esperienza saranno stati molto intensi.
Abbiamo quindi compreso che quanto più forte sarà il segnale, tanto maggiore sarà la probabilità che il ricordo venga archiviato a lungo termine. Ma che cos’è che decide la forza del segnale? È il grado in cui prendiamo atto dell’evento come nuovo, imprevedibile o addirittura inconcepibile in base alle nostre esperienze vissute, al di fuori della nostra routine. Un esempio emblematico è l’atto terroristico avvenuto a New York l’11 settembre 2001. Cosa facevamo quel giorno? Dove ci trovavamo? Quali persone abbiamo incontrato? Molto probabilmente sappiamo dare una risposta a queste domande e forse anche ad altre, molto più particolareggiate. Ma ci venissero poste le stesse domande in relazione al 9 settembre dello stesso anno, cosa risponderemmo? È molto probabile che quello sia stato un giorno come tanti altri, ammesso che qualche avvenimento veramente unico non abbia sconvolto la nostra vita.
Da quanto detto ne consegue che tutti i ricordi includono una sensazione, o più sensazioni, che diventano la sigla chimica lasciata da determinate esperienze del passato.
Quando associamo un’esperienza sensoriale con i nostri ricordi del passato, questo evento è di per sé un episodio che rafforza il ricordo. Ogni esperienza che proviamo nel nostro mondo esterno provoca sempre un cambiamento nella chimica interna del nostro cervello, proprio perché un flusso di informazioni sensoriali raggiunge il cervello producendo nuove reazioni chimiche, che a loro volta andranno ad alterare l’intera chimica del nostro corpo. Quindi ogni volta che associamo ciò che stiamo sperimentando come nuovo evento con quanto è stato precedentemente cablato a livello neuronale, questo atto associativo è esattamente l’evento che trasforma la connessione in un ricordo. Come dice il dr. Joe Dispenza nel suo libro Evolvi il tuo cervello, noi ‘ricordiamo il nostro ricordare’ attuando una forma di ricablaggio dell’avvenimento. C’è ancora da dire che più forte è stato lo stimolo sensoriale iniziale, tanto maggiore sarà la possibilità di ricordare l’evento e la formazione dei relativi ricordi. Indubbiamente ciò avrà luogo perché gli elementi emozionali dell’esperienza saranno stati molto intensi.
Abbiamo quindi compreso che quanto più forte sarà il segnale, tanto maggiore sarà la probabilità che il ricordo venga archiviato a lungo termine. Ma che cos’è che decide la forza del segnale? È il grado in cui prendiamo atto dell’evento come nuovo, imprevedibile o addirittura inconcepibile in base alle nostre esperienze vissute, al di fuori della nostra routine. Un esempio emblematico è l’atto terroristico avvenuto a New York l’11 settembre 2001. Cosa facevamo quel giorno? Dove ci trovavamo? Quali persone abbiamo incontrato? Molto probabilmente sappiamo dare una risposta a queste domande e forse anche ad altre, molto più particolareggiate. Ma ci venissero poste le stesse domande in relazione al 9 settembre dello stesso anno, cosa risponderemmo? È molto probabile che quello sia stato un giorno come tanti altri, ammesso che qualche avvenimento veramente unico non abbia sconvolto la nostra vita.
Da quanto detto ne consegue che tutti i ricordi includono una sensazione, o più sensazioni, che diventano la sigla chimica lasciata da determinate esperienze del passato.