mercoledì 27 gennaio 2010

Maria Montessori, esempio di neuroplasticità


Un altro errore che soprattutto un tempo si commetteva era quello di identificare determinate abilità come maschili o femminili. Tendenzialmente si pensava che le attività intellettuali, le attività in cui sia necessaria molta logica, l’utilizzo dei numeri, la predisposizione agli affari, alla severa razionalità, fossero una prerogativa del cervello sinistro e quindi sostanzialmente maschile; di contro tutte le attività creative ed artistiche, attività irrazionali, attività in cui siano chiamate in causa le emozioni avessero una connotazione tipicamente femminile, e quindi dell’emisfero destro. Questo pensiero ha portato in passato non solo a discriminare scelte professionali o accademiche, ma a incanalare funzioni tipicamente logiche o scientifiche ad esclusivo appannaggio dei soggetti maschili e funzioni artistiche e creative a soggetti femminili. Un esempio emblematico è stata la storia di Maria Montessori, nata nel 1870 e morta nel 1952, quindi vissuta negli anni a cavallo alla fine del 1800 e l’inizio del 1900. Questa donna straordinaria già dai primi anni di studio manifestava un particolare interesse per le materie scientifiche, in modo particolare la matematica e la biologia, circostanza questa che le causerà non pochi contrasti con gli stessi genitori i quali l’avrebbero voluta avviare alla carriera dell’insegnamento. Andando contro sia le aspettative della famiglia e del mondo scientifico dell’epoca, si laureò alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza nel 1896, divenendo una delle prime donne a laurearsi in medicina dopo l’unità d’Italia. Se studiamo la sua vita, l’apporto che diede alla pedagogia ed alla considerazione del bambino come essere completo (sia con deficit psichici che normali), capace di sviluppare energie creative e possessore di dispositivi morali quali l’amore, dimostrano come questa donna abbia avuto il coraggio di presentare al mondo intero il suo metodo didattico, viaggiando in più parti del mondo e schierandosi apertamente a favore dei diritti delle donne. In questo caso l’utilizzo dell’emisfero destro e di quello sinistro hanno contribuito alla realizzazione di una vita veramente unica e straordinaria.

Grazie ai progressi della neuroscienza, la neuroplasticità ci conferma che il nostro cervello ha la capacità di convertire le sue congiunzioni sinaptiche. Ne consegue che ogni volta che impariamo, facciamo esperienza o anche solo visualizziamo qualcosa di nuovo, il cervello processa le informazioni creando connessioni sinaitiche e codificando nei neuroni l’esperienza vissuta o immaginata. Questo ci fa comprendere come il cervello umano abbia la capacità di adattarsi agli stimoli che riceviamo dal mondo esterno o che viviamo attraverso l’immaginazione, modificando di conseguenza il nostro comportamento. Noi cambiamo ogni volta che leggiamo materiale che ci arricchisce, ma nella stessa misura possiamo cambiare qualora leggessimo informazioni che ci danneggia; la stessa cosa avviene con la visione televisiva di programmi che possono addirittura modificare il nostro comportamento. Ma ciò che può conferirci maggiori capacità cognitive è la facoltà di mantenere equilibrati i due emisferi. Non di rado troviamo soggetti con grandi capacità di ricercare cose nuove e all’avanguardia, ma con estrema difficoltà ad applicarle o memorizzarle nella routine quotidiana, altri invece sono talmente rigidi nel vivere una vita senza voler ricevere nuovi stimoli da non voler imparare nulla di nuovo. Al riguardo imparare nuove tecniche di memorizzazione o di studio aiuterà il cervello ad aumentare le proprie potenzialità. Le Mappe Mentali ci permettono di integrare le funzionalità cerebrali, apportando vantaggi non indifferenti alla nostra vita pratica. Si pensi ad uno studente il quale deve capire pienamente il significato di argomenti o concetti letti o ascoltati dagli insegnanti. Un metodo veloce ma soprattutto efficace gli permetterà di memorizzarlo nel tempo e renderlo quindi pratico e funzionale per il suo apprendimento. Nella stessa misura un ricercatore ha necessità di valutare moltissime informazioni, queste poterle comparare, forse sovrapporle come significato ed utilizzarle per le sue indagini; la Mappa Mentale in questo caso è uno strumento di grande utilità per questa applicazione.
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