venerdì 29 aprile 2011

Fiori di Bach: una scoperta graduale di sè

Caravaggio - Narciso alla fonte
Una prerogativa della floriterapia è quella di portare colui che assume questi rimedi a scoprire una parte nascosta di sè. Anche se il dr. Bach affermava che è possibile curarsi da soli con i rimedi floreali, indubbiamente questo processo non è semplice come affidarsi ad un terapeuta il quale, attraverso un interrogatorio, individua il rimedio più adatto per la risoluzione o l'affrontare una determinata condizione esistenziale. Curarsi con la floriterapia richiede una certa dose di autoconsapevolezza ed una buona capacità di autocritica, qualità queste difficili da sviluppare, in particolar modo nel mondo moderno in cui tutto viene delegato ad altri. L'autoconsapevolezza è spesso dolorosa per il fatto che impone la presa di coscienza dei nostri tratti negativi e molte volte delle nostre scelte sbagliate dalle quali non sempre possiamo tornare indietro, oppure perchè riconoscerne l'errore significherebbe ammettere un cattivo giudizio.
In molti casi l'origine dei nostri malesseri o problemi emotivi ed affettivi si deve ricercare in quella parte nascosta della psiche chiamata inconscio. Ed è per questo motivo che una sofferenza emotiva non sempre è motivata da un'apparente causa logica o razionale. Quante volte, ad esempio, ci sentiamo tristi o afflitti senza un'apparente motivazione, oppure ci sentiamo trementamente soli pur trovandoci in mezzo a tanta gente? La componente inconscia ha la capacità di condizionare profondamente i nostri stati d'animo, portandoci a manifestare disagi non sempre definibili e chiari.
In quali contesti allora i fiori di Bach ci possono aiutare. Premettiamo innanzi tutto che questi rimedi non andranno mai a cambiare il nostro carattere. Esso è infatti l'identificazione della personalità di ogni individuo sulla base del vissuto dello stesso, è l'insieme più o meno consapevole delle scelte sulla base del proprio comportamento. Sulla base di ciò, la floriterapia andrà allora a lavorare sugli stati d'animo del momento, come uno stato d'ansia, una paura conosciuta o meno, una forma di depressione. In relazione a ciò spesso succede che dopo aver iniziato ad assumere un rimedio floreale si vedono i primi risultati come la scomparsa dello stato d'animo negativo, ma di contro potrebbero emergere altre situazioni emotive, ciò in funzione del fatto che uno stato d'animo superficiale potrebbe nasconderne altri, più profondi o complessi, magari legati alla nostra infanzia, ad eventuali traumi o esperienze vissute. Ecco allora che quando decidiamo di intraprendere un percorso di autoguarigione con la floriterapia facciamo in effetti un profondo lavoro di autoanalisi.
Il vero lavoro terapeutico è quello in cui gradatamente si vanno a modificare gli stati d'animo negativi, si va a fondo nel capire noi stessi e si determinano le nostre reali difficoltà. Ne consegue che uno o più rimedi andranno a lavorare sulla nostra personalità, apportando un riequilibrio. Quanto è grande o profondo questo riequilibrio? Il risultato è sempre soggettivo e non può mai essere paragonato ad un altro soggetto con le stesse manifestazioni comportamentali su cui lavorare.
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