sabato 6 novembre 2010

Il riso fa buon sangue

Shakespeare nella Bisbetica domata (Pr.,2) sostiene che il riso dona salute: “E predisponi il tuo spirito all’ilarità ed all’allegria che sbarrano la via a mille danni e allungano la vita”. Sul riso scommetteva anche un medico tedesco dell’800 che lo riteneva particolarmente importante per la digestione. Gottlieb Hufland era convinto che i nobili che mangiavano alla presenza di buffoni e giullari sapessero il fatto loro. Infatti i compagni allegri e gioiosi a tavola, secondo lui, avrebbero fatto buon sangue, leggero e sano. Quelle che per secoli erano credenze popolari, negli ultimi due decenni sono state sbandierate come verità scientifiche.
Sorrisi e salute. La via dell’eterna giovinezza recita il titolo di un recente libro di due medici romani, esperti di alimentazione ed ortopedia. Nella prefazione del libro si afferma perentoriamente: “Gli studi scientifici del 900 hanno ormai raggiunto importanti risultati nel rapporto intercorrente tra riso e salute, specialmente nel settore della psiconeuroimmunologia. Constatato che lo stress (provocato da stati emotivi quali impazienza, collera, ansia) genera mutazioni fisiologiche dannose, è stato dimostrato che la risata è in grado di funzionare come antidoto allo stress, che presenta una connessione tra affaticamento, aumento della pressione sanguigna, tensione muscolare e così via. Ridendo aumentano infatti i livelli di cortisolo, si favorisce l’aumento e l’attivazione delle cellule killer e delle cellule T che stimolano le endorfine antidolorifiche. Il buonumore è un farmaco davvero miracoloso, sia a livello spirituale che fisico”.
Nel libro Terapia del ridere vi si dice: “Una grassa risata, suffragata da pensieri positivi, migliora l’equilibrio fra simpatico e parasimpatico, provoca la distensione della muscolatura volontaria ed involontaria, ferma lo stato d’ansia, rallenta il battito cardiaco e riossigena completamente l’organismo, sveglia la mente e le emozioni, fino a che la persona è in grado di ritrovare la voglia di vivere”. Ridere ed essere ottimisti porta a “rendere di più nel lavoro, nello sport, nello studio. Ci si ammala di meno (effetto preminente sul sistema immunitario), si invecchia meglio e si ha un’aspettativa di vita senz’altro più lunga” (Fioravanti e Spina, 1999, p.30).
E ancora un medico francese, Pierre Vachet, sostiene che il riso crea un calore interno generalizzato che ossigenando tute le cellule del corpo può perfino accelerare la rigenerazione dei tessuti e stabilizzare molte funzioni corporee, oltre a regolare il battito cardiaco ed ottenere un abbassamento del tasso di colesterolo.

Tratto da: Ridere è una cosa seria, Donata Francescato
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