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mercoledì 27 gennaio 2010

Caro Albert, che emisfero usavi?


Alla fine degli anni sessanta il prof. Roger Sperry della California riceve il premio Nobel per le sue ricerche sulla corteccia cerebrale, lo strato più estremo del cervello. Parte delle sue ricerche affermano che i due emisferi cerebrali, cioè il destro ed il sinistro, tendono a dividersi le più importanti funzioni cerebrali. Come accennato precedentemente, l’emisfero sinistro svolge prevalentemente una funzione legata alla logica del pensiero; si focalizza sui dettagli, elabora i concetti matematici, è sempre concreto e vuole vedere i fatti, spazia nel presente e nel passato, solitamente elabora le informazioni in bianco e nero, si orienta su di una memoria ripetitiva, quindi a breve termine e riesce a svolgere dalle 5 alle 9 attività contemporaneamente. Di contro l’emisfero destro riesce a svolgere circa 64.000 attività contemporaneamente, percepisce le cose nel loro insieme, lavora con una memoria associativa, quindi a lungo termine, spazia nel presente e nel futuro, elabora le informazioni a colori e soprattutto ama elaborare concetti filosofici, ha fantasia.

La suddivisione che abbiamo visto non deve comunque essere intesa come assoluta; intendiamo le caratteristiche dei due emisferi come dominanti rispetto ad alcune attività più marcate, infatti entrambi gli emisferi sono competenti in tutte le aree cerebrali. Un’altra indicazione data dal prof. Sperry è che le abilità menzionate sono in effetti distribuite su tutta la corteccia.

Oltre a quanto detto ricordiamo che i due emisferi cerebrali sono collegati fra di loro da una membrana chiamata corpo calloso; questa struttura trasmette informazioni da una parte all’altra del cervello, permettendo quindi lo scambio di informazioni tra gli emisferi. Una particolarità: i soggetti femminili hanno più sviluppata questa struttura, ciò permette alle donne di svolgere più funzioni contemporaneamente rispetto agli uomini.

Il fatto comunque di identificare un’abilità (esempio capacità nella logica o nel calcolo o ancora nella creatività) ad un preciso emisfero porta a definire un soggetto con un emisfero cerebrale dominante rispetto all’altro, errore per molto tempo commesso da esperti nel campo dello sviluppo cognitivo. Ad esempio si tendeva dire o etichettare un soggetto con l’emisfero sinistro dominante e quindi particolarmente capace nella logica e nell’analisi ma con poca fantasia (deficit dell’emisfero destro). Se esaminiamo attentamente i grandi personaggi che sono stati definiti ‘geni’ nei loro rispettivi campi notiamo che sono riusciti a portare a termine le loro ricerche divenendo innovativi, o geniali, grazie all’utilizzo di tutti e due gli emisferi. Il caso in assoluto più eclatante della storia scientifica moderna è sicuramente Albert Einstein, genio che apparentemente potremmo collocarlo nel gruppo nei soggetti che predominano nell’utilizzo dell’emisfero sinistro, etichettandolo come uomo di scienza, accademico, intellettuale. È proprio grazie alla sua grande fantasia, alla sua capacità di scatenare la sua immaginazione a portarlo al completamento della teoria della relatività; è ormai famoso il suo viaggio immaginario a cavallo di un raggio solare alla velocità della luce: tutto ciò dimostra che la sua fervida immaginazione aiutò notevolmente la sua logica.