Oggi l'agenzia ANSA dava questa notizia: “L'amore e' come una dipendenza da droga e purtroppo quando un amore finisce e' come si andasse in crisi d'astinenza e le conseguenze possono essere imprevedibili.” In pratica attraverso uno studio condotto da due ricercatori, Lucy Brown e Saul Korey dell'Albert Einstein College of Medicine of Yeshiva University di New York, si è notato che nel momento in cui un soggetto che abbia vissuto un abbandono sentimentale vede la fotografia della persona amata che l'ha lasciata, il suo cervello va ad attivare in modo accentuato delle aree cerebrali che sono legate al desiderio, alla dipendenza da droghe (simulando quasi una crisi d'astinenza) e al dolore. Questi ricercatori hanno studiato, con l'ausilio di una risonanza magnetica, cosa succede nel cervello di un gruppo di studenti di un college i quali hanno ricevuto una delusione d'amore e sono stati lasciati dai rispettivi partner. Nel momento in cui questi hanno rivisto la fotografia della persona amata, la maggioranza di loro ha attivato differenti aree neurali, ad esempio l'area ventrale tegmentale, un sistema di neuroni situato nel prosencefalo; si pensa che quest'area giochi un ruolo importante nei meccanismi di rinforzo, nella risata, nella dipendenza, nell'elaborazione delle sensazioni di piacere e paura oltre che all'insorgere dell'effetto placebo. Un'altra area è il nucleo accumbens, una piccola regione ricca di dopamina la quale fa funzionare parte del sistema limbico, conosciuto per il suo ruolo fondamentale nel comportamento emotivo, nel dolore e nel piacere e le corteccie orbitofrontale e prefrontale, associate al desiderio e alla tossicodipendenza, in particolare il sistema dopaminergico che e' coinvolto nella dipendenza da cocaina; infine la corteccia insulare e quella cingolata anteriore, associate al dolore fisico ed allo stress. Lo studio dimostra che l'essere abbandonati a livello sentimentale può generare reazioni molto forti, fino al punto da far reagire l'individuo con atti insulsi.