Il giorno 8 aprile 2010 l’ANSA dava questa comunicazione:
Provata esistenza neuroni specchio - Consentono di essere coinvolti dalle emozioni viste negli altri
“E' stata dimostrata l'esistenza nell'uomo dei neuroni specchio, che consentono di 'specchiarci' negli altri provando la stessa gioia o dolore. La loro presenza era stata scoperta nelle scimmie ma, grazie al team dell'italiano Marco Iacoboni, dell'Universita' di Los Angeles, arriva la prova definitiva che esistono anche negli umani. Lo studio, pubblicato su Current Biology, ha registrato l'attivita' di queste cellule nel cervello di pazienti cui per altri motivi erano stati impiantati elettrodi.”
Il neurone specchio è un neurone caratteristico che si attiva sia quando si porta a termine un'azione e sia quando la si guarda attentamente mentre è compiuta da altre persone.
C’è da dire che la sua scoperta è del tutto casuale, come tra l’altro succede spesso nel mondo scientifico. Il tutto risale agi anni '80 e '90 quando il dr. Giacomo Rizzolatti stava lavorando con i suoi colleghi, Leonardo Fogassi e Vittorio Gallese all'Università di Parma. Questi ricercatori avevano posto degli elettrodi nella corteccia frontale inferiore di un macaco per studiare dei neuroni deputati al controllo dei movimenti dell’arto superiore, movimenti come il raccogliere degli oggetti o il maneggiarli. Durante questi esperimenti era registrato il modo di agire dei singoli neuroni nel cervello della scimmia, mentre questa accedeva direttamente al cibo, al fine di misurare la risposta dei neuroni a determinati movimenti. Il dr. Rizzolatti vide che, mentre un suo collega prendeva un oggetto destinato alla sperimentazione, alcuni neuroni dell'animale reagivano, semplicemente alla vista dei movimenti dello sperimentatore. L’azione di questi neuroni risultava anomala in quanto si riteneva che quelle cellule nervose si attivassero solo con la funzione motoria. Inizialmente si pensava ad un errore delle apparecchiature o ad un difetto nella misurazione, ma dopo aver ripetuto più volte l’esperimento si delineava la concretezza del fenomeno.
In ultimo, e sulla base di quanto scoperto ora, l'osservazione fatta sulla scimmia e sull'uomo implica anche studi sulla possibile evoluzione dei rispettivi sistemi specchio. Nell'uomo, ad esempio, è presente un complesso sistema di espressione delle emozioni che in tutte le altre specie è assente, per cui la ricerca si estende anche al campo della conoscenza dei meccanismi sociali e comportamentali.